lunedì, gennaio 25, 2010

Sveeegliaaaaaaa!

Lavorare in ambienti quali riviste, uffici stampa, organizzazione di eventi, implica avere sempre a che fare con un grande nemico: il tempo.

Per esempio:
Che scadenza mi dai per scrivere l'articolo?
Quando si tiene l'evento e quanto tempo ho per organizzarlo?
Quando va in stampa il volantino e con quanto anticipo devo mandare i testi?

La capacità di organizzarsi tenendo bene a mente il fattore tempo sembrerebbe una cosa ovvia, un requisito essenziale se si vuole lavorare in questo tipo di settori. Possono capitare dei disguidi e degli imprevisti, ma in linea di principio calendarizzare le tappe non dovrebbe essere un'impresa così inusuale o titanica.

Invece noto che, sempre più spesso, lo diventa.

"Mi scrivi due righe veloci su questa cosa? Mi serve subito! In effetti dovevo chiedertelo la settimana scorsa ma poi non ho fatto in tempo..."
"Non è che stasera puoi portare a cena l'ospite Tizio De Tizis? Io non posso, devo andare alla recita di Natale di mio figlio..."
"Siamo senza copertina per il prossimo numero, me lo rimedi un copertinista al volo? Digli che ha un paio di giorni per farci il disegno."

Sono cose che detesto. Capisco che possono succedere, capisco che non sempre si riesce ad organizzarsi, so di averne combinate anch'io in passato (peraltro scusandomi in mille modi e strisciando in ginocchio sui ceci dinanzi agli altri interessati), ma le detesto lo stesso. Odio le improvvisazioni che si potrebbero evitare. Soprattutto quando anche io sono coinvolta in una certa attività, che cerco di gestire in modo che non sia un'improvvisazione, e poi altri collaboratori invece se la prendono comoda, salvo poi accorgersi all'ultimo minuto se manca qualcosa o se ci sono degli intoppi.

Per esempio: giovedì scorso (il 21), spedisco al collaboratore Pinco Pallo del materiale relativo a un evento, che si svolge domani (martedì 26) in una location di competenza di Pinco Pallo medesimo, in modo che Pinco Pallo possa promuovere l'evento stesso. Nella mail che invio a Pinco Pallo, oltre ad allegare il file con le informazioni necessarie, aggiungo due righe per spiegare un paio di dettagli utili ad estrapolare, dal mio file, gli elementi più comodi per fare promozione. Oggi, Pinco Pallo mi telefona dicendomi: "Maaaa, per quel file che mi hai mandato... non è che avresti qualcosa di un po' più preciso, da cui estrapolare le cose utili per un comunicato stampa? Perché sai, l'evento si tiene domani e andrebbe un po' promosso..."

Oggi ti viene in mente che devi promuovere un evento che si tiene domani?
Oggi ti rendi conto che non riesci a cavare le zampette dal materiale che io ti ho mandato cinque giorni fa?
Oggi vorresti che io ti spedissi subitissimo del materiale nuovo in modo da fare in tempo a usarlo per la tua pianificatissima promozione?

Gli ho semplicemente ripetuto quello che gli avevo già scritto per email su come utilizzare al meglio le nozioni contenute nel mio file, ho aggiunto un chiarimento a cui in effetti avrei potuto provvedere meglio nel famoso file, e abbiamo concluso la telefonata. Eccheccavolo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Che SANTE parole!!!!!!!! Mi sono quasi commossa a leggere pensieri così soavi.....e finalmente qualcuno che la pensa ESATTAMENTE COME ME!!!!!!! SOTTOSCRIVO PIENAMENTE TUTTO TUTTO TUTTO!!!!
Capisci 'ammè!!!
OOOOOhhhhhhhh yeaaaaaahhh!!!!!!
MELISSA

Francesco Moretti ha detto...

Vale, non stupirti: son cose che accadono in fotocopia anche dove lavoro io!

Swan ha detto...

@ Melissa: e poi io in confronto a te sono una dilettante, tu sei la persona più organizzata dell'universo!
@ Franz: non è che mi stupisco perché queste cose accadono: mi stupisco perché un conto è se accadono per motivi vari (problemi, contrattempi, overdose di lavoro...), un conto è se accadono perché ci sono persone che considerano l'ultimo momento una regola, invece dell'eccezione. Persone che "ci penserò dopo" non perché per qualche ragione seria non possono pensarci adesso, ma perché secondo loro va benissimo pensarci dopo, che tanto in qualche modo si rimedia. Solo che poi, per rimediare, devono spesso mettere in mezzo qualcun altro.

Francesco Moretti ha detto...

Da noi capita per l'accavallarsi di troppe attività (editoriali, convegnistiche, commerciali) in periodi dell'anno relativamente brevi, da marzo a maggio e da settembre a novembre. Tra trasferte, appuntamenti, scadenze, riviste da chiudere e convegni da organizzare e promuovere, è come lavorare in una continua emergenza...

Swan ha detto...

Ecco, vedi? Nel vostro caso ci sono motivi contingenti!