giovedì, novembre 29, 2007

Legally Blonde - the musical

Questo musical è talmente scemo da essere quasi imbarazzante.
Ma budget stellari e un cast come Broadway comanda, rendono godibile persino questa follia. Degli spettacoli che ho visto l'estate scorsa a New York temo sia uno di quelli che mi sono rimasti più impressi... omigod!



Ronf e Zzzzz

Ho sonno.

E ovviamente ho sonno perché non dormo abbastanza, il che accade perché ho il sonno più leggero del solito (il che già è tutto dire) e quindi di notte mi sveglio a ogni minimo soffio di vento.

Sempre ammesso che una possa chiamare "minimo soffio di vento" quelle specie di ruggito che potrebbe sembrare (A) un brontosauro in amore, (B) una segheria canadese in piena attività, (C) un esercito di taccole, e che invece è nientepopodimeno che mio marito quando russa. Ovvero ogni notte.

Diciamo che, se ho fortuna, riesco ad addormentarmi intorno alle due, due e mezza. Se la mattina mi tiro su dal letto (con apposito paranco) verso le otto, a volte le nove, non posso nemmeno dire di aver dormito poco, ma evidentemente è sonno di cattiva qualità. Risultato, dopo pranzo mi piglia un abbiocco che se non mi stendo sul divano sono capace di collassare sul pavimento. Risultato del risultato, la sera ho meno sonno di quel che dovrei, e questo incide sulla cattiva qualità del sonno notturno.

Il tutto in un periodo nel quale vorrei tanto dormire come un ghiro 24 ore al giorno, perché alle preoccupazioni vecchie se n'è aggiunta una nuova (e diciamola, così cade il silenzio stampa e bòna lè: mio padre sta parecchio male) e complessivamente mi piace ronfare più che posso, per pensare meno che posso.

Non fosse che il telefono squilla in continuazione.

Non fosse che tocca pure lavorà.

Non fosse che a fare l'eremita abbarbicato sul divano non ci si guadagna nulla, né in umore né in lucidità (ma, questo va detto, ci si guadagna una patonfa - alias gattona di otto chili - che svolge una indispensabile funzione di stendinervi e scaldapiedi).

In effetti, sentirsi lucidi come Glicerina Il Papero a ogni ora del giorno e della notte non è proprio il massimo della vita. Curiosamente, i neuroni si riattivano quando ho direttamente a che fare con persone che si "affidano" a me per qualcosa. Che ne so... mia zia che mi chiede se le do una mano a parlare con un tipo in banca... il figlio di un'amica che si fa dare una mano per i compiti... cretinate, mica i massimi sistemi dell'universo. Ma almeno sono stimoli. Sarà anche che mica posso rispondere "zia, guarda, arrangiati con la banca perché io c'ho sonno, vè".

Comunque... il tutto per dire che se vi arrivano mail senza senso... o vi arrivano mail che in teoria dovevo mandare a qualcun altro... o non vi arrivano risposte che aspettavate... ecc ecc ecc, vi prego insistete e fatemelo presente perché qui il letargo ad occhi aperti avanza. In quanto che, putacaso non si fosse capito, c'ho sonno... -___-

lunedì, novembre 19, 2007

Circolarità casuali

Il loop, la circolarità, è un concetto che mi affascina da sempre. Nella fiction, nella vita, nei sentimenti. Sono quasi giunta a convincermi che ci sia ovunque, che si nasconda in ogni anfratto di ogni aspetto dell'esistenza, anche quando non ce ne rendiamo conto.
Me ne è eppena venuto in mente un esempio curioso, o meglio IO lo trovo curioso perché ci sono capitata nel mezzo e perché in questi giorni molti ricordi emergono dai miei neuroni sovraffollati.

Protagonisti: io, Lui e Lei.
Io, vabbè, sono io.
Lui è l'irraggiungibile e inimitabile professore a cui tanto devo.
Lei è quella stessa Lei che a volte ho citato in questo blog.

Dodici anni fa.
Lei mi fornisce alcune indicazioni di metodo e contenuto su un lavoro che andavo preparando. Arrivate a doverne affrontare l'aspetto formale e stilistico, mi dice: "Su questo non ho niente da dirti, secondo me va benissimo, tu scrivi benissimo. E' perfetto. Scrivi come Lui, capisci? Hai lo stesso stile, lo stesso modo, non so se lo fai apposta o se ti viene naturale, ma scrivi proprio come Lui".

Dieci giorni fa.
Lui, durante un discorso pubblico, afferma: "La cosa più bella degli scritti di Lei è la forma, lo stile. Una scrittura limpida, chiara, elegante, pulita, senza sbavature, senza cedimenti, senza incertezze. Dal punto di vista dello scrivere, Lei era in assoluto la più brava, la migliore."

Il cerchio si chiude e non so più dov'era iniziato.

domenica, novembre 18, 2007

Meow

Me essere donna felice.

http://www.teatroarcimboldi.it/evento.php?pagina=8&evento=52

La mamma è sempre la mamma

Arrivata via mail, ma troppo bella per non metterla anche qui...

LA MAMMA E' SEMPRE LA MAMMA

Ecco un'analisi di come il suo aiuto ci permette di affrontare la vita e capire il mondo che ci circonda.

La mamma è quella che ti insegna a rispettare il lavoro degli altri:
-"Se dovete ammazzarvi, fatelo fuori di qui, che ho appena pulito!"

La mamma è quella che ti insegna a pregare:
-"Prega Dio che non ti sia caduto sul tappeto!"

La mamma è quella che ti insegna a rispettare le tempistiche di lavoro:
-"Se non pulisci la tua camera entro domenica, ti faccio pulire l'intera casa per un mese!".

La mamma è quella che ti insegna la logica:
-"Perche' lo dico io, ecco perchè!"

La mamma è quella che ti insegna ad essere previdente:
-"Assicurati di avere le mutande pulite, non sia mai fai un incidente e ti devono visitare!".

La mamma è quella che ti insegna l'ironia:
-"Prova a ridere e ti faccio piangere io!".

La mamma è quella che ti insegna la tecnica dell'osmosi:
-"Chiudi la bocca e mangia!".

La mamma è quella che ti insegna il contorsionismo:
-"Guarda che sei sporco dietro, sul collo!".

La mamma è quella che ti insegna la resistenza:
-"Non ti alzi finchè non hai finito quello che hai nel piatto!".

La mamma è quella che ti insegna a non essere ipocrita:
-"Te l'ho gia' detto mille volte di non farlo, non fare finta di niente!".

La mamma è quella che ti insegna il ciclo della Natura:
-"Come ti ho fatto, ti disfo!".

La mamma è quella che ti insegna il comportamento da non tenere:
-"Smettila di comportarti come tuo padre!".

La mamma è quella che ti insegna cos'e' l'invidia:
-"Ci sono milioni di poveri bambini che non hanno genitori meravigliosi come noi!"

Lessico familiare: Yopopòi!

Nel gergo di casa Swan, "Yopopòi" è un vocabolo che può voler dire qualsiasi cosa (come "puffare" per gli ometti blu alti due mele o poco più), ma viene usato nella maggioranza dei casi come esclamazione di entusiasmo o contentezza.

Da dove derivi e perché io ci sia affezionata è cosa che non posso rivelare ora, ma sarò felicissima di farlo tra (spero) non troppo tempo. Yopopòi! ^__^

venerdì, novembre 16, 2007

Coerenza, questa sconosciuta

Illuminazione delle 23:49.

Meno di un mese fa, proprio su questo blog, scrivevo il seguente post:
http://jellicleswan.blogspot.com/2007/10/mt-5-44-48.html
nel quale dicevo di volermi sforzare nel concentrarmi su quanto e cosa (di buono) io posso provare per gli altri, piuttosto che il contrario.

E un paio di giorni fa scrivevo questo:
http://jellicleswan.blogspot.com/2007/11/qualcuno.html
in cui invece stilavo una lista di persone ("qualcuno") che hanno fatto qualcosa per me.

Ora non dico che la coerenza sia un principio da rispettare sempre e comunque, ma in effetti potevo anche stare più attenta. Quindi, come capita nei film in DVD, ho pensato a un finale alternativo per il post più recente.

Eccolo: "mettemi intorno persone da amare, ed io solleverò il mondo".

Bè. Mica male, come variante.

giovedì, novembre 15, 2007

Domanda irrisolta

Ma io mi chiedo... anche guardando video vecchi di quasi dieci anni...
...che bisogno aveva mai Dolores O'Riordan del resto dei Cranberries?!? Questo sì era girls power!

mercoledì, novembre 14, 2007

Qualcuno

Il concetto "presto dovrebbe essere tutta discesa", che avevo accennato uno o due post fa, è durato poche ore. Purtroppo lunedì è emerso un nuovo, grosso casino, di quelli che fanno apparentemente sembrare sciocchezze tutto il resto.
Dico "apparentemente", perché trovo irrispettoso stilare classifiche o gerarchie quando si ha comunque a che fare con robe brutte.

Però, siccome non posso e non voglio trascorrere il mio tempo a lasciarmi deprimere, vorrei appuntare qui alcune piccole/grandi cose che mi hanno messo addosso un po' di serenità.

Qualcuno che non sentivo da un pezzo si è fatto sentire.
Qualcuno mi ha chiesto di tornare a giocare insieme.
Qualcuno mi ha dimostrato per l'ennesima volta di esserci ogni volta che ne ho bisogno.
Qualcuno mi ha coccolata lasciandomi posare la testa sulle sue gambe.
Qualcuno mi ha scritto "I love you".
Qualcuno mi riempie (materialmente o metaforicamente) di pacche sulle spalle.
Qualcuno mi ha dato prove di stima.
Qualcuno condivide con me il mio proposito "non devo perdere colpi".
Qualcuno non ha sostenuto il mio sguardo.
Qualcuno mi ha accarezzato una guancia.
Qualcuno sta facendo di tutto per non lasciarsi abbattere.
Qualcuno mi ha dedicato una canzone.

E sono solo i primi che mi vengono in mente.
Mettetemi intorno persone che mi amano, ed io solleverò il mondo.

domenica, novembre 11, 2007

Ricordi ravennati



L'ultimo musical-meeting ravennate con gli amici risale ormai a diverse settimane fa, ma tra una cosa e un'altra avevo dimenticato di parlarne qui sul blog. Cioè, parlarne: in effetti non è che abbia mille cose da resocontare, fatto salvo il solito misto di soddisfazione, contentezza e allegria. Però poco fa dal marasma del mio studio è rispuntato un foglietto sul quale mi ero segnata due o tre cose di quelle che non vorrei dimenticare...

BOTANICA
- Mai visto un mango in vita mia. Com'è fatto?
- Ma dài, è quel frutto a forma di isola di Ceylon!

PUNTI DI VISTA
- C'è questo mio ex, col quale ovviamente da secoli non c'è più niente...
- Sì, tranne che ci ha riprovato con lei a pochi giorni dal nostro matrimonio...
- Evabbè, ma quello è stato uno scivolone!

MAI DIRE MAI
- Avevo sempre detto: mai con uomini sposati... e invece ci sono cascata come una pera!
- Ma veramente io non ero sposato, ero separato.
- Non stavo parlando di te, amore.

NOMENCLATURE
- Ma dove sono finite quelle due?
- Nel confessionale.
- ?!?
- In terrazza!

ZOOLOGIA
- Ma quindi, la capra della Taverni...?
- Non è una capra, è un'antilope!

...e infine il complimento più bello della giornata:
"Ma tu lo sai chi è Aida Yespica?"

Se chi mi conosce si chiede perché per me questa domanda sia stata un complimento... vuol dire che non mi conosce abbastanza. Mi è solo dispiaciuto aver risposto "sì".
:-)

sabato, novembre 10, 2007

Barbato, link aggiornato

...che fa pure rima.

Comunque, breve segnalazione: nella colonna di destra, ho aggiornato il link al blog di Paola Barbato (Il rollio dell'anaconda), donna di rara arguzia e bravura. Cliccatelo, seguitelo, bookmarkatelo, ché merita.

Ah, per chi non l'avesse ancora letto (ormai è uscito da una vita), merita pure il suo primo romanzo, Bilico. Detto da una che i gialli / noir / thriller / procedural police, ecc ecc ecc, solitamente non li ama più di tanto. Ma questo sì - e non per l'aspetto poliziesco della trama, ma per un paio di personaggi coi controfiocchi e per la "filosofia" che si porta dietro: un cazzotto nello stomaco di quelli potenti, che si possono incassare o restituire. Ma intanto va assaggiato.

venerdì, novembre 09, 2007

di Te e di Lei

Avvertenza: questo è un post criptico.
Di quelli che una sola persona potrebbe (forse) capire, non fosse che quella persona il mio blog non lo legge in quanto non sa che esiste.
Ma lo scrivo lo stesso perché ne ho voglia (oh!) e perché mi fa bene (doppio oh!) e perché in fondo lo sappiamo tutti che i blog sono mille cose diverse e una di quelle mille cose è un continuo esercizio di egocentrismo e autoerotismo mentale (ooooh!).

[inciso per la donna bionica: eppure no, mia cara, le altre 999 cose non le ho ancora mai elencate, ma non mi dimentico che te lo devo.]

Ora, tornando a noi.

Questo post è un messaggio per Te a cui in tanti anni non sono mai riuscita a dire (per imbarazzo, per emozione, per pudore, per ritegno) quanto tu valga in quanto Te stessa.
Per Te che sei entrata nella mia vita come una sorta di riflesso di Lei, un suo simulacro, qualcuno che era tanto simile ma anche tanto diverso, forse un rimpiazzo, forse un'ombra.
Per Te che (siccome non sei per niente stupida) lo hai sempre saputo, di aver rappresentato a lungo una specie di concretizzazione di un'irraggiungibile idea platonica, la cui concretizzazione precedente era ormai perduta per sempre.
Per Te che sei arrivata da me a causa di Lei, e non ci saresti mai arrivata se Lei non fosse andata via.
Per Te che all'inizio mi spaventavi perché le eri tanto simile, così tanto che credevo di impazzire, così tanto che a vederti mi sembrava di dare la caccia a un fantasma.
Per Te che sei sempre stata pronta ad accogliermi nella tua (vostra) vita senza riserve, all'inizio a tua volta (credo) vedendo in me un aggancio con Lei, e poi invece perché di cose in comune ne avevamo tante, perché siamo state coloro che hanno voluto impararla veramente, quella orribile lezione, che hanno cercato di apprendere, non solo separatamente ma anche insieme (ed è questo a fare la differenza).
Per Te che quando ci siamo dette "ci rivediamo", lo abbiamo detto credendoci, e poi lo abbiamo fatto per davvero.
Per Te che con il tempo sei tornata ad essere qualcuno di importante in quanto tale, e non più un riflesso altrui.
Per Te che mi hai mostrato i tuoi lati più morbidi e più spigolosi, che non ti sei rifugiata nella formalità ma hai voluto costruire qualcosa di vero anche con me (con noi).
Per Te che, diventata due volte madre, hai portato avanti la tua vita senza mai perdere la memoria di Lei, ma senza lasciartene ossessionare, e trasmettendo il suo ricordo gentile ai tuoi bambini.
Per Te che ieri sera hai piantato a metà una conversazione per venire da me (proprio da me, con tutta quella gente!) e per abbracciarmi forte e per non lasciarmi quasi più andare.
Per Te che sai, lo sai benissimo, tutto quello che ho scritto qui sopra (motivo per cui non importa affatto se non lo leggerai mai), per Te che sai perfettamente quanto fra di noi ci sia sempre Lei, e quanto allo stesso tempo fra di noi non ci sia.

Per Te che non sei né un'ombra né un riflesso e mai avresti dovuto esserlo, eppure non hai potuto farne a meno (né io avrei mai potuto percepirti altrimenti, allora). Per Te che mi hai dato più di quanto meritassi. Per Te, per quello che sei.

Per Te e per nessun altro, ora, qui, e allora.

Notte di stelle

Gli uccellini nel vento
non si fanno mai male,
hanno ali più grandi di me

E dall'alba al tramonto
sono soli nel sole

Buonanotte,
questa notte
è per te...

lunedì, novembre 05, 2007

Come volevasi dimostrare

L'avevo scritto, no? Dico, l'avevo scritto nell'ultimo post, che questa sarebbe stata la settimana peggiore dell'anno. Infatti già da stamattina abbiamo cominciato male. Il culmine arriverà tra giovedì e venerdì, poi con un po' di fortuna tutta l'adrenalina si scaricherà nel weekend, e i nervi torneranno un po' meno tesi la settimana prossima. Da lì dovrebbe essere tutta discesa, se va come al solito. Per aiutare l'effetto discesa ci metto anche una trasferta a Birmingham a fine mese per le ultime due repliche del tour di Godspell e per incontrare Tiffany, e con un po' di fortuna anche Lisa e Junix, anch'essi vecchie conoscenze dai tempi di Cats al New London Theatre (marònn come passa il tempo).

Dicevo, sarà quindi tutta discesa, SE va come al solito. Perché fino ad ora, diciamolo pure, come al solito non è andata. Gli anni scorsi non ero così scombiccherata. Cosa è successo stavolta? Non ne ho idea. Di sicuro tutte le tensioni assorbite negli ultimi mesi (vuoi per casini miei, vuoi per casini altrui) non hanno aiutato, eppure mi conosco a sufficienza da ritenere con fortissima probabilità che il problema non sia quello.

Anzi: se qualcuna delle persone che mi gravitano intorno (o a cui io gravito intorno) sta iniziando a pensare cose del tipo "l'ho stressata troppo" oppure "non dovevo buttarle addosso tutti i miei casini in quel modo", la mia risposta è categoricamente: no, non è colpa tua, tu non c'entri. Qui è il mio cervello che deve trovare una stabilità nuova, usando i soliti vecchi strumenti ormai collaudati, che so benissimo poter funzionare ancora, devo solo affilarli un momentino. Quindi nessuna preoccupazione: datemi solo qualche settimana e passa tutto. No worries. :-)

Cosa ho fatto invece di andare a Lucca

Allora il ponte dei morti/santi si è concluso, e la gente torna (o è già tornata) da Lucca Comics & Games. Io, che a Lucca nemmeno ci sono andata (anche se ho rischiato in extremis di doverci correre ieri notte, ma poi per fortuna l'emergenza è rientrata), in fin dei conti sono contenta di essere rimasta a casa.

A fare che?

Aaaah... (*sospiro*) vediamo un po'. Visione di DVD di cortometraggi animati, uno peggio dell'altro; pranzi e cene a casa della Grande Capessa; shopping all'Electronics (comprato aspiragatto nuovo e un bel mazzetto di DVD); pulizie di casa; adattamento di UNA puntata di serie tv; ronfate, ronfate, ronfate; sesso tra una ronfata e l'altra; lungo giro in moto insieme a GhigoBeo; breve giro in macchina con il TecnoUomo che ha comprato la macchina nuova; immersione nel casino maiale del centro cittadino il sabato pomeriggio (non lo facevo da almeno tre anni, e l'esperienza me ne ha ricordato il motivo, quindi direi che per almeno altri tre anni non se ne parla); scambi di SMS "lucchesi" con Caos Incarnato; lunghe passeggiate in solitaria; smillantamila coccole al toplino e alla patonfa; breve crisi mistica della serie "e io dove cazzo ero?" quando mi è stato involontariamente ricordato che, tempo fa, una cara amica ha passato un momentaccio senza avermi al suo fianco; un'oretta buona di coccole a Rex, il pastore tedesco più buono del mondo; momenti di pelle d'oca e sguardi corrucciati al vedere snodarsi il copione più vecchio e squallido del mondo davanti ai miei occhi; momenti di orgoglio al sentirmi gratificata per le "buone azioni" del recente passato; momenti di amarezza dovuti alla sensazione che la mia "fidanzata" mi stia snobbando; momenti di contentezza al sapere che altre persone importanti mi sono più vicine che mai; momenti di timore al pensiero della settimana che mi aspetta (la peggiore dell'anno, come ogni anno); momenti di autentica euforia davanti a un sorriso e a una risata che di recente avevo visto/sentito troppo poco.

Confermo. Sono contenta di essere rimasta a casa. :-)

venerdì, novembre 02, 2007

Quanto ti ho amato

Oggi mi hanno fatto sentire questa canzone, che non conoscevo.
La inserisco qui per non dimenticare una giornata che ha oscillato in continuazione fra la quotidianità e l'eccezionalità.