lunedì, maggio 29, 2006

Fumetti in caduta libera

Ne succedono di cose, in una settimana.

E' uscito il terzo film degli X-Men ed è molto deludente, neanche da mettere coi primi due. Jean Grey non combina una mazza fino alla fine (o quasi), la questione di Fenice Nera viene spiegata (banalmente e incoerentemente) in due minuti due, il simbolo della Fenice (che alla fine del secondo film appariva subdolamente fra le acque del lago) nemmeno lontanamente utilizzato, Ciclope liquidato come niente fosse, Wolverine sempre con la canottiera di fuori da eroe depresso/sfigato/svaccato che ormai speravamo di esserci lasciati alle spalle. E qualcuno mi spieghi perché mai Tempesta dovrebbe fare quella assurda rotazione su se stessa a novanta miglia orarie quando non ce n'è nessunissimo motivo (senza contare la totale assenza di relazione umana fra lei e Jean: "ha fatto la sua scelta" e buonanotte... ma sicuro, proprio tipico di Tempesta). Almeno gli effetti speciali dei fulmini sono riusciti bene, e le reazioni dei mutanti all'idea della Cura sono sufficientemente credibili.

Il sito di Comicscode (www.comicscode.net) ha chiuso. La gente cresce, il tempo libero diminuisce, lavoro e famiglia prendono il sopravvento. Peccato perché era un gran bel sito.

Anche la ComiConvention di Milano non vedrà la prossima edizione. Sconfitta dalla concorrenza (leale e non), dalla crisi di vendite e da chissà che altro. Io non ci andavo da tempo, ma ai bei tempi era un appuntamento importante. Nel frattempo Lucca annuncia il ritorno della fiera nel centro della città. Ma logisticamente sarà possibile?!?

I diritti dei fumetti DC per l'Italia sono passati alla De Agostini. E' un bene? Un male? Per i classici Batman, Superman eccetera, non credo cambi molto (anche se dubito che pubblicheranno i TPB di Wonder Woman, così a me toccherà prenderli in originale...). Ma la sezione Vertigo, che è stata promossa e portata agli attuali livelli di vendite e popolarità dalla Magic Press con sforzi sovrumani, potevano anche lasciarla dov'era. Tra l'altro mi chiedo che ne sarà della ristampa integrale di Sandman e Preacher, tanto per citare due titoli a caso. Certo la De Agostini potrebbe avere gioco più facile nelle librerie di varia, e contribuire alla diffusione del Verbo Vertigo al di fuori del circuito dei nerd. Sperém.

Lazarus Ledd chiude, unico fumetto popolare di formato bonellide, ma NON edito da Bonelli, a raggiungere il traguardo dei 150 numeri. Non sempre le storie mi facevano impazzire, e Lazarus in quanto tale non era l'uomo dei miei sogni, ma come testata ha avuto un'importante funzione di talent-scout e lancio di nuovi disegnatori. Questo ingrato compito ora se lo beccano a metà la Star Comics (con Jonathan Steele) e l'Eura Editoriale (coi bisettimanali). E ovviamente la Rete.

A questo punto inizio ad aver paura di alzarmi dal letto la mattina...

martedì, maggio 23, 2006

I've never been to me

E' stato un puro caso imbattermi in questa canzone, che non conoscevo. Ma a volte il caso agisce per il meglio...

Charlene - I've never been to me - 1977

Hey lady, you lady, cursing at your life
You're a discontented mother and a regimented wife
I've no doubt you dream about the things you'll never do
But, I wish someone had talked to me
Like I wanna talk to you

Oh, I've been to Georgia and California and anywhere I could run
I took the hand of a preacher man and we made love in the sun
But I ran out of places and friendly faces because I had to be free
I've been to paradise but I've never been to me

Please lady, please lady, don't just walk away
'Cause I have this need to tell you why I'm all alone today
I can see so much of me still living in your eyes
Won't you share a part of a weary heart that has lived million lies?

Oh, I've been to Niece and the Isle of Greece while I've sipped champagne on a yacht
I've moved like Harlow in Monte Carlo and showed 'em what I've got
I've been undressed by kings and I've seen some things that a woman ain't supposed to see
I've been to paradise, but I've never been to me

Hey, you know what paradise is?
It's a lie, a fantasy we create about people and places as we'd like them to be
But you know what truth is?
It's that little baby you're holding, it's that man you fought with this morning
The same one you're going to make love with tonight
That's truth, that's love...

Sometimes I've been to crying for unborn children that might have made me complete
But I took the sweet life, I never knew I'd be bitter from the sweet
I've spent my life exploring the subtle whoring that costs too much to be free
Hey lady...
I've been to paradise, but I've never been to me

domenica, maggio 07, 2006

Mica male

A volte ti fa bene. Passi settimane, anzi mesi, in uno stato un po' sbattuto, sempre un sacco di stanchezza addosso, insegui il mondo pregando che rallenti, sotto sotto ti chiedi perché lo fai e non trovi risposte, con la coda dell'occhio noti pezzi di vita che si sfaldano. Quando ti fermi ti accorgi pure che qualcuno aveva bisogno di te e tu non c'eri. L'umore va alle ortiche, ti sfuggono sospiri di accidia pura fino al midollo.
Poi un giorno, per lavoro, devi tirare fuori dallo scaffale un volume che non apri da anni. Lo sfogli, ne rileggi qualche pagina, e arrivi alla battuta che avevi dimenticato.
Mi piace il mito di questo paese.
Il mito americano: che gli uomini semplici e onesti, nati dalle sue grandi pianure e dalle foreste e sotto il suo cielo l'hanno resa una nazione e si dimostreranno degni di lei al momento opportuno.
A ben guardare è falso.
Ma è comunque un buon mito da onorare.
Bè... che cazzo, ci voleva.