mercoledì, ottobre 31, 2007

What if...?

Quando col mio lettore mp3 mi capita di ascoltare il finale di Tanz Der Vampire, me lo godo come una matta, a volte lo metto addirittura in loop, insomma mi piace un sacco. E fin qui tutto normale.
Poi però mi capita di guardare dei video, e davanti alla coreografia storco un po' il naso. Da TOTALE profana, s'intende, io di danza non capisco un'emerita cippa. Eppure, da semplice spettatrice, guardo il video e penso "Sì... carina... però si poteva fare di più... potrebbero muovere più passi, girare più veloci, fare più salti, o delle acrobazie... insomma, DI PIU'!!!"
Da cui, il mio what if: ...e se la coreografia di Tanz l'avesse creata Gillian Lynne?
Chissà. E' bello sognare. :-)



domenica, ottobre 28, 2007

Bye bye Lucca

Annunciaziò, annunciaziò: quest'anno, per la prima volta in (credo) una quindicina d'anni, NON vado alla fiera del fumetto di Lucca. Né per lavoro, né per piacere. E non è che vada a farmi il ponte vacanziero altrove... sto proprio a casa, perché mi tocca un po' lavorare e un po' occuparmi di altre robe.

Mi dispiace immensamente saltare l'appuntamento fieristico per eccellenza, ma tutto sommato riesco anche a godermi il pensiero di evitare la calca, la ressa, le emicranie, i logorroici e i geni incompresi. Anche quelli a cui voglio bene. Anche quelli a cui non voglio bene e che mi tirano addosso palate di fango ogni due per tre, ma che ciò nonostante stimo almeno un po'.

Mah... tutto sommato va bene così. Avere un po' di tempo per marito e amici sarà un'interessante novità.

Mt 5, 44-48



Un po' di tempo fa, parlando con un'amica che aveva (e ha sempre avuto) gravi problemi di relazione con suo padre (un simpaticone che ha abbandonato lei e la madre quando lei aveva sei anni), sfornavo la massima "gli esseri umani non sono fatti per i sentimenti a senso unico". Nel caso specifico intendevo che, nonostante un legame di sangue che qualcosa vuole pur dire, trovavo più che giustificato che lei iniziasse a perdere la pazienza con quest'uomo sempre così infantile, così menefreghista, così (per farla breve) stronzo.

Poi, per puro caso, mi capita di ricordare un passo del Vangelo di Matteo che a tempi alterni mi torna in mente. "Io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste". (Mt 5, 44-48)

Questioni religiose a parte (visto che il Cattolicesimo ed io ci frequentiamo pochissimo, ormai da un bel pezzo), ho sempre trovato parecchio significative le frasi che ho marcato in corsivo. La mia prosaica parafrasi è: "Qualsiasi coglione è capace di voler bene a chi gli vuole bene. Se invece uno riesce a voler bene sul serio anche a persone che non provano altrettanto amore per lui, o comunque non glielo dimostrano abbastanza, allora sì che è uno in gamba".

Da un lato a me non piace sentirmi una cogliona qualsiasi, dall'altro continuo a pensare che in effetti i sentimenti a senso unico non facciano parte del DNA umano.

Ma, a dirla tutta, quando mi ritrovo a rimuginare su quel brano di Vangelo, non si tratta quasi mai proprio di sentimenti a senso unico. Si tratta più che altro di casi in cui a me sembra di dare il mondo per qualcuno, e nella mia percezione delle cose, quel qualcuno non ricambia. E' il genere di cosa che mi fa sentire molto frustrata e che mi capita a fasi alterne con certi amici/amiche in particolare. Più o meno sempre le stesse persone.

Eppure, quando mi vengono quei piccoli o grandi attacchi di frustrazione, mi sento anche molto cogliona. Nel senso di "persona capace di amare gli altri solo quando si sente amata dagli altri". E mi faccio imbestialire da sola, perché vorrei essere migliore. E poi diciamocelo, quante volte sono io per prima a comportarmi in un certo modo nei riguardi altrui, spesso senza nemmeno rendermene conto? Ma il problema non è solo questo, è più generale.

Cioè: è voler bene, un sentimento che (più o meno esplicitamente) si aspetta di essere ricambiato?

Sono azioni buone, quelle che (più o meno esplicitamente) si aspettano qualcosa in cambio?

Se voglio davvero bene a qualcuno, non dovrei prenderlo per quello che è, accettare con gioia quello che sa darmi, e riversargli addosso il mio affetto in modo incondizionato?

O almeno, nel modo più incondizionato che io sia in grado di offrire.

Quella stessa amica che tempo fa discuteva con me di suo padre, di recente ha passato un mesetto senza mai farsi sentire. Pur sapendo che io sapevo (per sentito dire) di certi suoi gravi problemi sul lavoro, che ero preoccupata per lei, e ovviamente che mi mancava.
Io dal canto mio ero (e sono tuttora) in un periodo nero, in cui mi sento a metà fra il depresso e l'incazzato da mattina a sera, e sentivo un gran bisogno di lei, perché un insieme di significative differenze tra di noi (età, cultura, formazione, esperienze, ideali, spirito) le permettono quasi sempre di darmi un appoggio particolare, condito di parole e idee che mi danno ogni volta prospettive nuove.
E poi, insomma, se scherzando la chiamo "la mia fidanzata" vuol pur dire che c'è un legame speciale, no? Negli ultimi due anni, nonostante la distanza, siamo sempre state una a fianco dell'altra in ogni momento, con reciproco beneficio.
Comunque, lei sparita dal mondo, ed io che al terzo o quarto tentativo di sentirla rinuncio, lasciandomi sopraffarre dal nervosismo e pensando cose come: "Brutta bestia, dove sei finita? Ho bisogno di te, perché sparisci in questo modo? No, dico, sei proprio carina, dopotutto io quest'estate ho semplicemente varcato due continenti e un oceano per venire da te, e adesso tu nemmeno ti degni di mandarmi due righe per darmi uno straccio di appoggio in un momento difficile."

Da un lato pensieri di questo tipo mi sgorgavano da dentro senza freni, dall'altro mi facevano sentire molto meschina e cogliona (sempre nel senso di cui sopra).

Poi, vabbè, si è fatta sentire. Ma il punto non è il caso specifico, è l'atteggiamento generale. E' il fatto che vorrei riuscire a migliorare sotto questo profilo, e faccio una gran fatica.

Vorrei considerarlo una specie di fioretto per gli anni a venire.
Ce la farò?
Mi piace pensare di avere una chance, se non altro per orgoglio: "Qualsiasi coglione è capace di voler bene a chi gli vuole bene."
Ci provo.

Nota a latere: se per caso qualcuno osa pensare che dovrei avere cotanto atteggiamento caritatevole anche con il cialtrone che, sia pure in maniera indiretta, sta causando il nervosismo e la frustrazione delle ultime due settimane, temo che sia pretendere troppo.
Essere ben disposta verso persone che hanno (forse!) l'unica "colpa" di non amarmi quanto io amo loro, posso provarci.
Ma verso qualcuno che ne ha combinate così tante? Eh no, cazzo. Neanche morta.
Il DNA umano, alla fine ha la sua buona parte di ragioni.

sabato, ottobre 27, 2007

Ma non esiste. Non esiste proprio!!!

Questa si commenta da sola.
A 'sto giro non è che voglio cambiare paese, voglio proprio cambiare pianeta.

(ANSA)-COMO, 26 OTT- Per guardare dietro le sbarre Olindo Romano e Rosa Bazzi, molta gente si è recata a Como e ha chiesto dove si possono 'acquistare' i biglietti. Il processo per la strage di Erba comincera' il 29/01/2008, e l'attesa per l'evento è già alta. Le richieste sono state poste alle guardie giurate davanti al tribunale. Anche ai magistrati risulta che ci sia molto interesse per assicurarsi un posto al processo, e quindi stanno già cominciando a pensare come organizzare l'evento che sarà anche mediatico.

sabato, ottobre 20, 2007

Kristin, sei un genio

Ieri sera mi è tornata in mente questa clip che non guardavo da secoli: "If" cantata da Kristin Chenoweth. Più la guardo, più la trovo eccezionale. Intanto perché lei è un geniaccio, un vero animaletto da palcoscenico, e anche in una situazione semi-formale come questo concerto trova il modo di divertirsi e divertire. E poi perché fa veramente venire voglia di seguire il suo consiglio.

lunedì, ottobre 15, 2007

Umor nero

Come qualche mio blog-lettore amico sa, ho trascorso un weekend allucinante, passato a seguire dolorose vicissitudini che riguardano una persona a cui tengo molto. Dalle dieci e mezza di sabato mattina, non ho passato un solo momento senza questo chiodo fisso in testa, scandito da eventi sempre più incasinati e più devastanti, ai quali ne seguiranno altri nelle settimane e nei mesi a venire. Non mi riguardano direttamente, ma il fatto che abbiano a che vedere con qualcuno di speciale per me, è sufficiente a ribaltarmi lo stomaco.

Sorvolando sul cosa e come sta accadendo, c'è ovviamente il momento in cui si cercano colpe e responsabilità. E' il genere di momento in cui solitamente cerco di essere obiettiva, di non condannare mai, di non giudicare, di ritrovarmi consapevole che nessuno è un mostro, che Bene e Male convivono in ciascuno di noi, che nelle giuste (o sbagliate) condizioni chiunque è capace di compiere azioni esecrabili (me compresa).

Di solito vado orgogliosa di questa mia capacità di rimanere lucida.

Ma a 'sto giro, scusatemi tanto, non ce la faccio e (qui sta il punto) non ce la VOGLIO fare. Quando un simile carico di dolore e sofferenza si riversa addosso a qualcuno sotto i miei occhi, quando azioni e reazioni sono così evidentemente sbilanciate da una parte invece che da un'altra (e anche con tutta la lucidità del mondo, il susseguirsi degli eventi non fa che confermare questo dato di fatto), allora divento una belva e in questo momento mi sento rabbiosa. Tanto che se incontrassi la persona che mi fa sorgere dentro questo rancore cieco, direi e farei sicuramente delle cose orribili. Già sabato ci sono andata vicino, ma ancora le cose non erano precipitate. Ora, è diverso.

Già, di solito mi chiedo chi sono io per giudicare o condannare. Stavolta non me ne frega un cazzo. Se uno entra in banca per fare una rapina a mano armata, e sotto la minaccia della sua pistola ci sono io, sinceramente me ne frego se magari, sotto sotto, è un poveraccio disperato, uno che ha perso la testa, uno che in realtà non è cattivo. Non avrò il diritto di giudicare, ma ho TUTTO il diritto di selezionare i miei pensieri, che in questo momento non fanno che ripetere "stai facendo del male (tanto, TROPPO male) a qualcuno che amo".

E per sprezzante che sia, come atteggiamento, è così immensamente liberatorio.

sabato, ottobre 13, 2007

Cinquantacinque per cento?!?

Si vede che in questi due giorni sono in vena di polemiche di natura economica.

Qualche giorno fa mi è arrivata la comunicazione che devo fare la revisione della macchina entro fine ottobre. Benissimo, penso io, posso farla verso fine mese, diciamo dal 25 in poi, perché prima sono molto occupata con tre grosse scadenze di lavoro.

E invece cosa scopro? Che mi tocca andarci la settimana prossima, complicando enormemente gli altri impegni che avrei.

Perché? Perché quella cotica di primo ministro che c'abbiamo, ovviamente supportato da quei bei due esperti di economia che si porta dietro (uno più ufficiale e uno più ufficioso), nella finanziaria ha inserito un aumento del CINQUANTACINQUE PER CENTO sui costi di revisione delle auto, e questo aumento scatta il 20 ottobre, e io COL CAVOLO che per quest'anno mi faccio fregare da lui!!!

venerdì, ottobre 12, 2007

Abitudini dure a morire

Succede che mio marito sia andato per lavoro in Slovacchia, a visitare l'azienda di un cliente dell'azienda per cui lavora appunto mio marito. Si tratta di una ditta (quella slovacca, dico) che si occupa della lavorazione industriale di metalli, e quindi hanno dei capannoni con dei macchinari che fanno appunto questa cosa.

Ora, nel capannone più recente, ci sono una ventina di macchine che sono state acquistate con un ingente finanziamento della Comunità Europea... sono quei bestioni di macchinari dove uno inserisce un pezzo di metallo, poi avvia la macchina, e questa lavora il metallo in lungo e in largo finché, ad operazione ultimata, è ora di tirare via il pezzo lavorato e inserire un nuovo pezzo grezzo.

Bene, facciamo due conti.

Venti macchine, ciascuna delle quali ha un tempo di lavorazione di diciassette minuti. Ovvero, dal momento in cui l'operaio avvia il macchinario al momento in cui lo spegne, passano diciassette minuti.

Serve inoltre un minuto o poco più per inserire il pezzo di metallo grezzo, fissarlo coi morsi, ecc ecc, e un altro minuto o poco meno per togliere il pezzo lavorato e appoggiarlo sulla pila dei pezzi lavorati. Diciamo, per comodità di calcolo, che tra mettere e togliere se ne vanno altri tre minuti. Quindi, 20 minuti in tutto per l'intero ciclo di lavorazione di una macchina.

Ne consegue che, in teoria, un solo operario potrebbe gestire tutte e venti le macchine o quasi, avviandole a un minuto di distanza l'una dall'altra. Diciamo pure che, per evitare un ritmo troppo serrato, per aiutare a risolvere eventuali intoppi, per permettergli di andare in bagno, e per dare al primo operaio uno straccio di contatto umano, anche un secondo operaio potrebbe essere addetto allo stesso gruppo di macchine.

Questa la teoria.

La pratica: quanti operai lavorano in quel capannone?

L'indizio: anni fa, la Slovacchia faceva ovviamente parte del blocco sovietico, e certe abitudini sono dure a morire.

La risposta: venti macchine = venti operai.

Ciascuno dei quali lavora UN minuto circa per inserire il metallo grezzo, poi UN altro minuto circa per togliere il pezzo lavorato, e nei restanti DICIASSETTE minuti sta SEDUTO A GUARDARE LA MACCHINA.
O in alternativa a fumarsi una sigaretta, passeggiare per il capannone, chiacchierare coi colleghi.

A parte che c'è ancora gente che si chiede machissàcomemai è crollata l'Unione Sovietica... e certo, con dei simili tassi di produttività, è giusto domandarsi perché non godessero tutti di un benessere praticamente illimitato e non fossero al settimo cielo.

Ma poi... a noi chi lo restituisce l'ingente finanziamento della Comunità Europea che serve a mettere lì 18 operai a grattarsi gli zebedei?!? Minkia! Pure il festival con cui io collaboro riceveva, tempo fa, una sovvenzione (minima, NON ingente) dall'Europa, ma noi dello staff lavoriamo dodici ore al giorno (quando va bene) a ritmi inumani! Questi stanno DICIASSETTE MINUTI a non fare un cazzo, poi DUE O TRE MINUTI a togliere e mettere, e poi di nuovo DICIASSETTE MINUTI a non fare un cazzo, e via così tutto il dannatissimo giorno!!!

Adesso, per me la Slovacchia dovrà anche metterci il suo tempo a guarire dalle abitudini, facciano pure. Ma almeno coi soldi degli altri, potrebbero pure sforzarsi un attimo di più. Io non potrò andare in Slovacchia ad avviare venti macchine una dietro l'altra, ma se questo è il modo in cui vengono usati gli investimenti fatti con le nostre tasse nei paesi in via di sviluppo, allora hai voglia quanto tempo gli serve, prima di sviluppare!

Io nel frattempo mi faccio l'idea che, di 'sto passo, tentare di evadere le tasse diventa impresa nobile ALMENO quanto cercare il Graal. Eccheccavolo.

mercoledì, ottobre 10, 2007

Smaccata self-promotion

Eravamo in argomento già dall'ultimo post... quindi, seppure con lieve imbarazzo, riporto questa newsletter del Centro Fumetto "Andrea Pazienza" di Cremona.

Sabato 20 ottobre, presso la sede del Centro Fumetto "Andrea Pazienza":
UN POMERIGGIO TRA LE NUVOLE

Preambolo: ore 15.45
INAUGURAZIONE ANNO BIBLIOTECARIO CENTRO ANDREA PAZIENZA 2007 -2008
Breve presentazione servizi, orari e attività della più importante biblioteca specializzata del settore
Partecipano i responsabili del CFAPaz e del servizio.

Prima parte: ore 16.00
PAROLE E MATITE
Quattro nuovi libri di critica del fumetto e un'antologia presentati dai rispettivi autori.
Partecipano i critici Luca Boschi, Valentina Semprini, Paolo Interdonato, Juri Meda, e l'autore Stefano Misesti.
- IRRIPETIBILI. Una storia corale del fumetto italiano di Luca Boschi - Coniglio Editore.
- BAM! SOCK! LO SCONTRO A FUMETTI Dramma e spettacolo del conflitto nei comics d'avventura di Valentina Semprini - Tunué Edizioni (trionfatrici, con questo testo, al Premio Franco Fossati 2007).
- SPARI D'INCHIOSTRO. Appunti per un canone del fumetto di Paolo Interdonato - Gruppo Perdisa Editore.
- STELLE E STRIPS La stampa a fumetti italiana tra americanismo e antiamericanismo (1935-1955) di Juri Meda - Edizioni Universitarie Macerata.
- MACISTE (e altre storie) di Stefano Misesti - Edizioni BD - Alta Fedeltà
L'incontro sarà commentato dalle vignette in diretta di Stefano Misesti. Sarà presente anche l'editore Marco Schiavone.

Seconda parte: ore 18.00
VOLTO NASCOSTO
Presentazione della nuova miniserie immatricolata Bonelli
In contemporanea con l'uscita nelle edicole della nuova miniserie della Sergio Bonelli Editore, ambientata nell'Africa coloniale di fine Ottocento, gli autori Gianfranco Manfredi e Giovanni Freghieri raccontano il progetto del fumetto e i retroscena della creazione del personaggio.

L'iniziativa si tiene presso la nuova sede del Centro Fumetto "Andrea Pazienza" a Cremona in Piazza Giovanni XXIII, 1 (conosciuta anche come Piazza Vecchio Ospedale).
L'indirizzo completo è:Centro Fumetto "Andrea Pazienza" Piazza Giovanni XXIII, 1 - 26100 Cremona
(tel. e fax 0372/22207; email centrofumetto.apaz@e-cremona.it; Web: http://www.cfapaz.org)
Per ricevere la newsletter gratuita del Centro, inviare una mail a: cfapaz_members-subscribe@yahoogroups.com

martedì, ottobre 09, 2007

...e tre!

Terza, lusinghierissima recensione del mio libro. Mi fa un po' effetto che sia stata pubblicata proprio sulla rivista specializzata per cui lavoro (Fumo di China), ma il recensore l'ha scritta di sua completa iniziativa e l'ha inserita, com'è suo diritto, nella rubrica che cura mensilmente. Nessuna spinta da parte mia (anzi rigoroso silenzio tombale, come sempre), nessun favoritismo da parte sua (Giulio Cesare Cuccolini è un fior di critico e giornalista, dotato di integerrima coscienza professionale). E per giunta il numero di FdC su cui è stata pubblicata è proprio quello nel quale non ho nemmeno lontanamente messo le mani, perché è stato redatto da altre persone mentre io ero in vacanza in USA e Canada. E quindi sono più che contenta.

domenica, ottobre 07, 2007

Distribuzione musicale alternativa

Ricevo da una cara amica e istantaneamente divulgo:

Come i più appassionati sapranno già, è uscita ieri la notizia che i Radiohead stanno per far uscire il loro nuovo album.
La notizia non è tanto questa (che si sapeva già qualche mese fa), ma il fatto della modalità di uscita.
Il 10 ottobre sul sito www.inrainbows.com sarà disponibile in download il nuovo album, e il prezzo lo decideremo noi acquirenti!!!
Tanto per dare credito a questa notizia (che, ripeto, molti già sapranno) andate a dare un'occhiata in questo link: http://www.rockstar.it/news.asp?ID=4506
Comunque non voglio farla troppo lunga, il succo è:
Calcolando che i Radiohead non hanno più contratto discografico (quindi non sono vincolati da nulla), calcolando CHI sono i Radiohead ora, e calcolando il polverone creatosi intorno a questa notizia a sole 24 ore dall'uscita, la prospettiva potrebbe essere che...
se tutti i gruppi importanti cominciassero a fare così, ad utilizzare il mercato della rete in questo modo, che fine farebbero le principali major del mondo???
Continuerebbero a vendere le compilation di singoli dell'estate, ma quanto andrebbero avanti?
Forse è un'utopia, ma forse, se noi che vogliamo l'album lo scaricassimo dando diciamo 10€ tanto per fare un esempio, invece di sfruttare l'occasione gratuita, daremmo un messaggio importante al mercato discografico.
E' chiaro che se lo facciamo solo io e pochi altri cambia poco, è qui che diventa importante dare credito (stavolta) a questa catena di mail.
INOLTRATE A TUTTI QUELLI CHE POTETE!
E MANDIAMO A CAGARE QUESTE MAJOR CHE NON FANNO ALTRO CHE UCCIDERE LA MUSICA "VERA"... OLTRE CHE SVUOTARCI IL PORTAFOGLIO... OLTRE CHE BLOCCARE GLI EMERGENTI... e tanti altri "oltre"!

martedì, ottobre 02, 2007

I love Brad Meltzer

Ci sono autori che riescono ancora a farmi sentire una teenager deficiente che strilla e si dimena al passaggio del suo cantante preferito. Sono quegli autori che senza tirarsela, senza la pretesa di essere dei nuovi Alan Moore e senza la spocchia di rifiutare il fumetto mainstream, sanno mettere insieme storie avvincenti, che ti fanno venire voglia di arrivare fino in fondo alla lettura e ti lasciano un bel senso di contentezza e soddisfazione quando hai finito.

Questo fumetto qui (appena uscito per Planeta De Agostini) non l'ho ancora comprato, ma se Brad Meltzer riesce a imbastire una vicenda che mi appassioni anche solo la metà del suo precedente lavoro con la JLA (ovvero la miniserie Identity Crisis), allora finisce veramente che gli scrivo una lettera d'amore.

lunedì, ottobre 01, 2007

Mai dire giammai

Chiacchierando di politica con un amico.

Lui (esasperato): "Di questo passo, alle prossime elezioni io nemmeno ci vado, a votare. Ormai non è più questione di schieramenti, è proprio che mi hanno rotto, tutti quanti."

Io (in uno slancio di idealismo): "Astensione? Giammai! Il diritto al voto è una cosa sacrosanta che i nostri padri hanno conquistato con sangue e sudore, non importa quanto oggi i politici ci facciano imbestialire, a quel diritto non possiamo e non dobbiamo rinunciare."

Lui (scettico): "Sì sì. Poi quando mandiamo su la destra fanno ministro Calderoli, quando mandiamo su la sinistra fanno ministro Mastella..."

Io: