Ci sono autori che riescono ancora a farmi sentire una teenager deficiente che strilla e si dimena al passaggio del suo cantante preferito. Sono quegli autori che senza tirarsela, senza la pretesa di essere dei nuovi Alan Moore e senza la spocchia di rifiutare il fumetto mainstream, sanno mettere insieme storie avvincenti, che ti fanno venire voglia di arrivare fino in fondo alla lettura e ti lasciano un bel senso di contentezza e soddisfazione quando hai finito.
Questo fumetto qui (appena uscito per Planeta De Agostini) non l'ho ancora comprato, ma se Brad Meltzer riesce a imbastire una vicenda che mi appassioni anche solo la metà del suo precedente lavoro con la JLA (ovvero la miniserie Identity Crisis), allora finisce veramente che gli scrivo una lettera d'amore.
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