Avvertenza: questo è un post criptico.
Di quelli che una sola persona potrebbe (forse) capire, non fosse che quella persona il mio blog non lo legge in quanto non sa che esiste.
Ma lo scrivo lo stesso perché ne ho voglia (oh!) e perché mi fa bene (doppio oh!) e perché in fondo lo sappiamo tutti che i blog sono mille cose diverse e una di quelle mille cose è un continuo esercizio di egocentrismo e autoerotismo mentale (ooooh!).
[inciso per la donna bionica: eppure no, mia cara, le altre 999 cose non le ho ancora mai elencate, ma non mi dimentico che te lo devo.]
Ora, tornando a noi.
Questo post è un messaggio per Te a cui in tanti anni non sono mai riuscita a dire (per imbarazzo, per emozione, per pudore, per ritegno) quanto tu valga in quanto Te stessa.
Per Te che sei entrata nella mia vita come una sorta di riflesso di Lei, un suo simulacro, qualcuno che era tanto simile ma anche tanto diverso, forse un rimpiazzo, forse un'ombra.
Per Te che (siccome non sei per niente stupida) lo hai sempre saputo, di aver rappresentato a lungo una specie di concretizzazione di un'irraggiungibile idea platonica, la cui concretizzazione precedente era ormai perduta per sempre.
Per Te che sei arrivata da me a causa di Lei, e non ci saresti mai arrivata se Lei non fosse andata via.
Per Te che all'inizio mi spaventavi perché le eri tanto simile, così tanto che credevo di impazzire, così tanto che a vederti mi sembrava di dare la caccia a un fantasma.
Per Te che sei sempre stata pronta ad accogliermi nella tua (vostra) vita senza riserve, all'inizio a tua volta (credo) vedendo in me un aggancio con Lei, e poi invece perché di cose in comune ne avevamo tante, perché siamo state coloro che hanno voluto impararla veramente, quella orribile lezione, che hanno cercato di apprendere, non solo separatamente ma anche insieme (ed è questo a fare la differenza).
Per Te che quando ci siamo dette "ci rivediamo", lo abbiamo detto credendoci, e poi lo abbiamo fatto per davvero.
Per Te che con il tempo sei tornata ad essere qualcuno di importante in quanto tale, e non più un riflesso altrui.
Per Te che mi hai mostrato i tuoi lati più morbidi e più spigolosi, che non ti sei rifugiata nella formalità ma hai voluto costruire qualcosa di vero anche con me (con noi).
Per Te che, diventata due volte madre, hai portato avanti la tua vita senza mai perdere la memoria di Lei, ma senza lasciartene ossessionare, e trasmettendo il suo ricordo gentile ai tuoi bambini.
Per Te che ieri sera hai piantato a metà una conversazione per venire da me (proprio da me, con tutta quella gente!) e per abbracciarmi forte e per non lasciarmi quasi più andare.
Per Te che sai, lo sai benissimo, tutto quello che ho scritto qui sopra (motivo per cui non importa affatto se non lo leggerai mai), per Te che sai perfettamente quanto fra di noi ci sia sempre Lei, e quanto allo stesso tempo fra di noi non ci sia.
Per Te che non sei né un'ombra né un riflesso e mai avresti dovuto esserlo, eppure non hai potuto farne a meno (né io avrei mai potuto percepirti altrimenti, allora). Per Te che mi hai dato più di quanto meritassi. Per Te, per quello che sei.
Per Te e per nessun altro, ora, qui, e allora.
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