Per certe cose gli inglesi non li batte nessuno. Ecco a voi, da ChicagoBlog (recentemente aggiunto fra i miei link della colonna di destra), un estratto dal un articolo di Oscar Giannino a proposito di una iniziativa della FSA inglese, riguardante la trasparenza delle banche nei confronti degli investitori:
"Stanca della sostanziale indifferenza degli intermediari finanziari britannici - nel modello UK ricadono tutti sotto la sua supervisione - l’Autorità ha preso una decisione radicale. Tutti gli intermediari che ricevano più di 500 richieste e proteste entro ogni semestre dovranno non solo girarle per esteso alla FSA, ma questa organizzerà cinque diversi files pubblici in cui istituto per istituto si renderà noto quanti sono i complaints sul totale della clientela, quali sono i tempi di risoluzione, quanti quelli che sfociano in contenzioso giudiziario, e via proseguendo. Il tutto, naturalmente - ha aggiunto il capo della retail division della FSA Dan Waters, con un sorriso a 24 denti - a carico degli stessi soggetti regolati, visto che sarebbe improprio che l’Autorità spendesse più denaro del contribuente per l’inefficienza degli intermediari…. Un bell’esempio da seguire, direi."
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