giovedì, luglio 09, 2009

Perplessità giornalistiche

Il New York Times di oggi pubblica un breve articolo sul primo giorno dei lavori del G8, raccontando cosa hanno fatto i vcari capi di stato. Fra le altre cose, c'è questo capoverso:
«Mr. Obama also shook his head in a modest gesture of disbelief in front of the collapsed facade of the main city government office.»
Siamo a questo punto? Bisogna prendere nota se Obama scuote leggermente la testa per esprimere sconcerto davanti alle rovine di un terremoto?

E poi dovrei preoccuparmi di quello che scrive la stampa estera (il Guardian, naturalmente, fa il possibile per insistere con la tesi delle sherpa calls e delle fonti anonime secondo cui il G8 italiano è stato organizzato da cani, ma non aggiunge nuovi elementi) . Chiunque può pensare quello che vuole del governo italiano, ma se vogliono sputtanare un paese intero, quantomento dovrebbero dimostrare di saper fare del giornalismo di altissimo livello, mentre qui mi pare che sia le pagine di cronaca, sia quelle di analisi politica, siano tutto sommato nella media.

I giornalisti e i commentatori di Sky TG24 che ieri si sono occupati della diretta da L'Aquila fornivano contenuti molto più interessanti, elaborati e soprattutto equilibrati, nel mettere in luce gli aspetti sia positivi che negativi, sia tranquilli che controversi, dei vari elementi sul piatto (organizzazione logistica, agenda dei lavori, punti salienti dei discorsi ufficiali, ecc). Altro che New York Times! E per inciso, anche Repubblica e il Giornale potrebbero prendere esempio, altrimenti l'informazione data ai lettori sarà sempre a senso unico (ovviamente con sensi unici opposti fra di loro), senza mai fornire le basi per un'elaborazione critica e autonoma, che impedisca di idolatrare o demonizzare le persone.

Nessun commento: