...avevo scritto che avrei fatto alcune precisazioni e poi me ne sono dimenticata. Niente di trascendentale, comunque spiego subito: secondo me il cosiddetto "decreto Alfano" sull'informazione online è una cretinata, scaturita dalle menti di persone magari pure benintenzionate, ma che non si intendono a sufficienza della rete da riuscire a fare delle leggi ad hoc (non che questo sia un peccato capitale, intendiamoci: che la giurisprudenza riesca a star dietro all'evoluzione della tecnologia mi sembra un'utopia).
Detto questo, sono d'accordissimo da un lato con Filippo Facci quando scrive "i proprietari di blog e di siti internet per il prossimo 14 luglio hanno indetto uno sciopero: in pratica significa che non aggiorneranno i loro blog con ciò ritenendo - mi scuseranno ancora - che gliene freghi qualcosa a qualcuno". E' vero, non gliene frega niente a nessuno. Ma a volte le cose si fanno anche perché ce ne frega qualcosa solo a noi stessi.
[Inciso per chi parte col pregiudizio nella testa: Facci scrive sul Giornale, ma è un libero pensatore e infatti a suo tempo ne ha dette di tutti i colori, ad esempio, sulla proposta di testamento biologico del centrodestra.]
Dall'altro lato, mi trova d'accordo anche Paolo Attivissimo quando scrive che "il silenzio e l'adunata in piazza sono la negazione della cultura della Rete" e soprattutto che "Il contrasto alla stupidità non si fa adottando le regole degli stupidi. Si fa diventando più intelligenti, più svelti, più preparati. Si fa sfruttando le debolezze dell'avversario".
Eppure ho fatto "sciopero" lo stesso, quantomeno per far sapere agli amici che secondo me quel decreto è una cretinata. :-)
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