A volte le coincidenze sono davvero irritanti.
Capitolo primo. Poco tempo fa, un'amica di lunga data mi ha confidato tra le lacrime che il suo fidanzato (di cui lei è strainnamorata) l'ha a lungo tradita. Una situazione pesantissima, che si porta dietro un enorme carico di dolore, delusione, angoscia. Una situazione che mi fa venire la pelle d'oca ogni volta che ci penso. Una situazione davanti a cui tutto ciò che posso fare è offrire solidarietà all'amica in questione, ma null'altro ovviamente mi è concesso. Non riesco neppure a detestare quest'uomo e la sua amante: lui perché lo conosco da un bel po' di tempo e non sono in grado di cambiare istantaneamente opinione su di lui; lei perché, anche se non ho la più pallida idea di chi sia, anzi proprio perché non la conosco minimamente, non merita che io la giudichi, affibbiandole chissà quali insulti, senza avere qualche elemento in più (e quando sono così dannatamente razionale ed equilibrata, mi faccio rabbia da sola).
Comunque, capitolo secondo. L'altro giorno ho trascorso un po' di tempo in compagnia di una ragazza che conosco da non molto, ma con cui sta nascendo una bella amicizia. Ci fa piacere vederci ogni tanto, fare due chiacchiere e approfondire la conoscenza. Ci stiamo lentamente lasciando andare a piccole confidenze, o ad affrontare insieme questioni delicate, anche se andando con i piedi di piombo perchè entrambe abbiamo un solido culto della privacy altrui. Ad ogni modo, stavolta lei sentiva evidentemente la necessità di sfogarsi con qualcuno riguardo a un momento un po' complicato della sua vita sentimentale (e a volte sfogarsi con un'amica non di vecchia data è più facile che con quelli che si conoscono da una vita). Buttando fuori le cose un po' alla volta, mentre io cercavo da un lato di farle comprendere che ero lì pronta ad ascoltarla, dall'altro lato di non essere invadente e non forzarla in alcun modo, lei in sostanza tira fuori che ha dovuto lasciare il ragazzo che vedeva da un po' di tempo e di cui era ancora molto innamorata. Il motivo? Non se la sente di continuare una relazione clandestina. Infatti lui è sposato.
Naturalmente mi è sfuggito un breve sospiro che in sostanza significava "tesoro, mi dispiace da morire... ma come hai fatto a cacciarti in 'sto casino?"
Lei mi guarda come se cercasse da me una sorta di assoluzione, e dice, con un filo di voce: "Non giudicarmi".
Naturalmente non potrei MAI giudicarla. Non riesco a mal giudicare una persona che non conosco e che ha contribuito a far soffrire una mia cara amica, figuriamoci se posso giudicare una nuova amica che sta vivendo una situazione simile, ma dall'altra parte della barricata.
Resta il fatto che essere venuta indirettamente a contatto con due problemi analoghi, ma di segno opposto, mi comunica un fastidioso senso di paradossalità. Vedo la sofferenza da entrambi i lati, e comunque queste due situazioni possano risolversi, non vedo alcuna via d'uscita indolore. Comunque finisca, mi ritrovo con due persone a cui tengo e ciascuna delle due sta passando un inferno, di segno opposto a quello dell'altra. Dannazione.
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