lunedì, aprile 12, 2010

I puntini sulle i

Ecco, in ritardo, ma alla fine arrivo. Per chi avesse perso il sonno sugli errori da me commessi nella micro-analisi contenuta in questo post, e da me medesima anticipati in quest'altro post, voilà la soluzione.

Ricapitolando, la micro-analisi riguardava questa vignetta di Silvia Ziche (alla quale ormai fischieranno le orecchie non poco):

Io avevo scritto che in quella vignetta succedevano sette cose, ovvero:
- La contessa Agnese esclama "Paperina!"
- La contessa Agnese allunga il piede in avanti
- Paperino inciampa nel piede della Contessa Agnese generando il suono "pic"
- Paperino compie la traiettoria semicircolare rappresentata dalla doppia linea cinetica
- Paperino impatta col terreno generando il suono "crash"
- Paperina si gira di scatto
- Paperina chiede "Sì, signora?"

Bene: ecco l'errore di metodo. Se in alcuni casi decido di separare, per così dire, l'aspetto visivo da quello uditivo, allora devo farlo sempre, non posso fare un po' così e un po' cosà. Quindi un elenco più sensato sarebbe questo:
- La contessa Agnese esclama "Paperina!"
- La contessa Agnese allunga il piede in avanti
- Paperino inciampa nel piede della Contessa Agnese
- Inciampando, Paperino genera il suono "pic"
- Paperino compie la traiettoria semicircolare rappresentata dalla doppia linea cinetica
- Paperino impatta col terreno
- Impattando, Paperino genera il suono "crash"
- Paperina si gira di scatto
- Paperina chiede "Sì, signora?"

Oppure anche questo:
- La contessa Agnese allunga il piede in avanti mentre esclama "Paperina!"
- Paperino inciampa nel piede della Contessa Agnese generando il suono "pic"
- Paperino compie la traiettoria semicircolare rappresentata dalla doppia linea cinetica
- Paperino impatta col terreno generando il suono "crash"
- Paperina si gira di scatto chiedendo "Sì, signora?"

Sono entrambi corretti, perché entrambi metodologicamente coerenti. Insomma, bene l'uno o l'altro, ma non il primo che avevo scritto a suo tempo.

Passando poi all'errore di contenuto che avevo commesso, eccolo in questa frase:
"il disegno in quanto tale non può che limitarsi a rappresentare un singolo istante".

Bè, ecco, premettendo che si tratta comunque di cercare il pelo nell'uovo, avrei dovuto scriverlo meglio. Il disegno su cui ci stiamo incaponendo rappresenta più singoli istanti, mettendoli però in fila all'interno di un'unica vignetta. E' per così dire la cornice a ingannare per un attimo e a dare la sensazione di un istante unico, ma poi il senso di lettura e i vari elementi in campo (personaggi, battute, onomatopee) riconducono il nostro cervello alla corretta assimilazione della vignetta. Operazione che, peraltro, viene notevolmente aiutata dalla lettura della vignetta calata nel suo contesto, come giustamente mi faceva notare bacci88 che mi fornisce, gentilmente, la tavola intera:


E per oggi abbiamo finito di girare intorno al nostro ombelico, nevvero? :-)

1 commento:

Giangidoe ha detto...

Sarà anche girare intorno all'ombelico, ma a me queste cose mi esaltano non poco!