lunedì, febbraio 04, 2008

Le origini di una passione - 1

Le operazioni di packaging domestico stanno lentamente procedendo e mi hanno condotta a tirare fuori reperti "storici" su cui da tempo non posavo gli occhi. Fra di essi, alcuni hanno spalancato un abisso di ricordi e mi hanno portata a individuare alcuni "momenti chiave" nella formazione dei miei gusti, buoni o cattivi che essi siano. Insomma le prime letture che, insieme ai primi programmi televisivi, hanno contribuito a farmi diventare la persona (nel bene e nel male) che sono oggi.
Il mio primo fumetto Disney, sinceramente non me lo ricordo. Ma il primo fumetto Disney di cui mi sono completamente innamorata e che ho letto e riletto dozzine di volte, quello sì. Eccolo: Storia e gloria della dinastia dei paperi... una serie di avventure ambientate in epoche storiche diverse, che raccontavano le vicende degli antenati di Paperino & company. Lo addocchiai in casa della mia insegnante d'inglese (perché le brave bambine figlie di papà vanno a studiare inglese da un'insegnante madrelingua già durante le elementari... ), doveva essere di suo figlio Andy. Lo chiesi in prestito promettendo di riportarlo la settimana dopo. E così passai la settimana a leggere e rileggere quel volumetto. Erano avventure appassionanti e c'erano battute che mi facevano ribaltare dalle risate.
Paperone, parlando degli antenati: «La nostra dinastia risale all'antico Egitto. Allora eravamo faraoni, poi divenimmo galli, e infine paperi!»
Gamba il Gladiatore (antenato di Gambadilegno), parlando del locandiere Petronius Paperonius (antenato di Paperone): «Non c'è un tirchio più taccagno di lui! Vende il peggior vino al prezzo più caro! Non fa credito... e da quando smercia abbacchi al forno, non si trova più un gatto in tutta Roma!»
[Inciso: la seconda è una battuta che, al giorno d'oggi, la Disney mica lascia più pubblicare; siamo nell'era del politically correct, no?]
Comunque, col cavolo che riportai indietro il volume (perché le brave bambine figlie di papà, in realtà non sono brave per niente)... e la mia insegnante, o se ne dimenticò, o finse di dimenticarsene.
Anni dopo, quando lo studio dei fumetti iniziò a divenire la mia professione, scoprii che gli autori di quella saga erano pezzi da novanta come Guido Martina, Giovan Battista Carpi e Romano Scarpa. Ci credo che mi avevano stregata...

3 commenti:

Francesco Moretti ha detto...

Swan, ho adorato anch'io quella saga tutta italiana. Ma spero tu non ti sia persa quella più "filologica" (oddio, si dice così?) basata sulle decine di indizi sparsi nelle tavole insuperabili di Carl Barks, disegnata e scritta da Don Rosa.
Corro su wikipedia: Swan, mi hai fatto riscoprire un mondo!

Swan ha detto...

Ciao Francesco!
La saga di Don Rosa? Letta, riletta e straletta... credo di averla in tre edizioni diverse. ^__^
E la vecchia saga (italiana) del totem decapitato, la conosci? Anche quella era superba!

Francesco Moretti ha detto...

Totem decapitato? Mumble... nella mia memoria frulla qualcosa, ma molto molto lontano!