E figuriamoci se prima o poi qualcuno non finiva per esagerare. Adesso pare che nelle scuole inglesi uno non possa più dire "mamma" o "papà" perché è una distinzione che può essere associata all'omofobia. Bisogna dire "genitore". Qui la notizia più in dettaglio.
Io, citando una vecchia battuta dell'immortale Drive In, azzarderei un: "Ammè... ma pare 'na strunzata".
Primo, perché qui ci si pone un problema di omofobia ma si sta cadendo nel politically correct più artificioso e qualunquista, pronto a sfociare (di 'sto passo) nell'eterofobia, e allora siamo punto e accapo.
Secondo, perché cercare di imporre barriere a una cosa duttile e scivolosa come il linguaggio naturale, è semplicemente ridicolo. Le costrizioni linguistiche non funzionano, non hanno mai funzionato. L'esperanto è nato morto perchè era artificiale, perché i linguaggi naturali, quelli veri, funzionano per evoluzione, per contaminazioni, per dinamiche sociali spontanee, non imposte.
Oh, poi sia chiaro: l'omofobia è bandita da questa casa, e se qualcuno insulta o schernisce un gay, mi viene subito la bile viola. Ma non è che, se certi vocaboli possono (talvolta - in certi casi - da certe persone) essere usati come insulti, allora in generale non vanno più pronunciate. Voglio vedere chi può impedire a un ragazzino di chiamare "mamma" sua madre.
1 commento:
Swan, sono allibito. Proprio adesso che la mia Beatrice comincia a chiamarmi pa-paaaaaa se ne vengono fuori con queste idiozie? Hai ragione tu: le lingue artificiose nascono morte, le regole linguistiche non si impongono per legge, e come al solito "Drive In" vedeva molto in là...
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