Da qualche giorno si rincorrono in rete commenti, critiche e attacchi all'arma bianca contro lo staff organizzativo di Torino Comics, colpevole di una sonora débacle scaturita da quella che doveva essere l'arma vincente dell'edizione di quest'anno: la joint-venture con la Fiera Del Libro.
Io lì a Torino non c'ero: questioni varie mi hanno impedito di andarci, e forse, considerato quel che ho sentito, è andata meglio così. Ma tutti i malfunzionamenti e le discriminazioni di questo mondo (discriminazioni, naturalmente, da parte della cultura "ufficiale" nei confronti di quella "bassa e popolare") non giustificano l'operazione di sciacallaggio che alcuni soggetti stanno operando nei confronti dello staff di Torino Comics, staff del quale conosco benissimo da anni il responsabile, Vittorio Pavesio, persona di rara correttezza e competenza. Il quale ha certo commesso degli errori (sostanzialmente riconducibili a un eccesso di fiducia nei confronti dei suoi "nobili" interlocutori), dei quali è giusto e sacrosanto discutere, ma non merita il fango che in troppi gli stanno gettando addosso.
Questa è la sua lettera aperta, dalla quale traspare tanta amarezza per il modo in cui certi "professionisti" si sono comportati. E poi lamentiamoci se l'editoria a fumetti va a ramengo.
2 commenti:
Io c'ero. I disservizi sono stati effettivamente tanti. Prima fra tutti la "caccia al tesoro" per riuscire a trovare la sala preposta alla gara di Cosplay (spostata più di una volta. Ci vuole la contromarca perchè è fuori. No, vi mettono il timbrino sul biglietto. No, ci vuole la contromarca. Dove si prende? Dal collega in fondo di là. No, no, io non so niente, chiedete al collega in fondo al padiglione 2. Qui? No, c'è un errore, andate al padiglione 5. Ma no, vi sbagliate, chiedete all'uscita. No, tornate indietro, salite al secondo piano, attraversate il padiglione, girate a destra, bla, bla, bla...) però era lampante che i problemi fossero dovuti all'organizzazione del Lingotto e non allo staff di Torino Comics. Questa almeno l'impressione arrivata fino ai visitatori. Forse per gli espositori le cose son state differenti.
Sicuramente per gli espositori è stato un incubo, e di certo se referente di una manifestazione è una determinata persona, è su di lei che ci si deve rivalere (anche economicamente, se necessario) quando le cose vanno così tanto male. Il problema nasce se il tutto sfocia in una specie di linciaggio virtuale che non serve a nessuno...
Detto questo, perché quest'estate tu e Svizzero non fate un salto qui a Riminicomix? Ci si diverte e si sta in compagnia!
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