Natalia Ginzburg lo sapeva bene.
Chiunque di noi ha nel suo bagaglio linguistico una serie di parole, suoni, modi di dire che derivano da esperienze personali, familiari, intime e chissà che altro.
E le loro origini non sono nemmeno raccontabili.
Bè: tecnicamente sì. Ma raccontarli non trasmette quel sapore di memoria e nostalgia, o comicità, o umorismo, o qualunque cosa sia, che sentiamo sulla lingua quando li pronunciamo.
Quindi non ci proverò nemmeno. A raccontare la genesi del mio lessico familiare.
Ma qualche perla esemplificativa ogni tanto, perché no?
Si inizia con una frase di cortesia. Nel vocabolario swanico, "Mùk mùk?" (detto da persona che sta sgranocchiando o bevendo qualcosa) significa: "Ne vuoi un po'?"
Adesso potete incamerarlo e farne sfoggio con la sottoscritta al momento opportuno, mandandola in brodo di giuggiole perché vuol dire che avete letto il suo blog.
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