...dimmi un po' tu se, di nuovo, devo farmi dare lezioni da Garth Ennis.
Non è uno sceneggiatore di quelli che adoro: è solo uno di quelli che mi piacciono. E uno che, anche se ricicla spesso le stesse idee, lo fa con uno stile ormai collaudato e di cui è totalmente padrone. Insomma, non sarà uno di quelli che tirerebbero fuori una mega-sceneggiatura anche dalla lista della spesa, ma, per dirla come la direbbe lui, ci va fottutamente vicino.
Poi, ogni tanto, mi costringe a spostare la mia attenzione dalla forma delle sue storie al contenuto, e nonostante un serie di eccessi, sbruffonate e panzane varie, infila dentro ai suoi fumetti pillole di buon senso al quadrato, che dopo averle lette sembrano tutte l'uovo di Colombo, ma prima lo sembrano molto meno.
Così va a finire che, persino in un volume ben poco significativo come Midnighter: macchina per uccidere, che ha a che fare con la solita storia dei viaggi nel tempo e delle possibili (o impossibili) modifiche agli eventi, mi ritrovo un insieme di frasi che, cucite insieme, compongono il seguente pistolotto: "Il passato è un po' bastardo. La gente ama l'idea di cambiarlo, crede che sia il modo per risolvere tutta la loro merda. Ma è inevitabile: è passato, è finito, e non può essere aggiustato come il lavoro fatto male di un idraulico. La gente fa schifo, il passato fa schifo. Ma non è una buona scusa per non voler cambiare il futuro. Cambiare ciò che è già successo non funziona: la maggior parte delle volte sono solo idioti troppo pigri per non cambiare quello che deve ancora venire".
Sarà anche un pistolotto farcito di banalità, ma è proprio il genere di fottuta risposta che volevo oggi.
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