Oggi è "scoppiato" in rete un piccolo caso fumettistico che cito perché riguarda un'amica nei cui confronti nutro la massima stima e solidarietà. Si tratta di Michela Da Sacco, una delle componenti del gruppo EdenStudio del quale ho parlato su questo blog qualche mese fa. Michela ha lavorato per un annetto e mezzo su un episodio di Nick Raider che fa parte della miniserie dedicata dalle Edizioni If all'omonimo personaggio. Senonché la lavorazione procede a fasi alterne, tra infinite richieste di modifiche, pressioni di varia natura, momenti morti in cui era impossibile lavorare (se un disegnatore non riceve la sceneggiatura, su che base deve inventarsi le tavole?), pretese di velocizzazione che non possono non andare a scapito della qualità, e una serie di altre cose. Ultima delle quali, l'assegnazione dell'ultimo mazzetto di pagine a un altro disegnatore.
Sembrava finita lì (il che già non era esaltante). Invece ora l'albo esce in edicola e, sorpresa sorpresa... gran parte delle tavole di Michela è stata modificata e reinchiostrata da un altro disegnatore. Alcuni esempi di tavole originali e tavole pubblicate si trovano su questa pagina web.
Adesso io non dico che il lavoro di Michela fosse un capolavoro che non andava minimamente toccato: anzi, in passato ho visto tavole di Michela meglio riuscite di queste. Di sicuro il committente ha il diritto di dare il suo giudizio sul lavoro finito. E se ci sono delle correzioncine da fare, è prassi abbastanza consolidata che le faccia fare a qualche disegnatore in redazione, così ha subito sott'occhio il risultato. Però, (A) qui non si parla di qualche correzione ma di un intervento pesante e continuo, e (B) il risultato delle correzioni non sempre migliora le cose.
Insomma, un'azione eccessiva e scorretta, e soprattutto di cui Michela non è stata MAI neppure avvertita. Ennesimo caso di pressapochismo del fumetto italiano, e poi ci stupiamo se il settore è in crisi nera...!!!
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