Niente di che, insomma, eppure quando ho avuto l'albo nelle mani, mi è scappato un piccolo tuffo al cuore. Perché la copertina è di Michael Turner, e perché l'idea che Michael Turner non ci sia più, già da un paio d'anni, ancora non l'ho digerita.
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Sarà che era del 1971, proprio come me. Sarà che, insieme a tanti altri lettori, a suo tempo avevo sgranato gli occhi davanti alle sue tavole di Witchblade pensando "e questo da dove è uscito?!?". Sarà che si è sempre dedicato al fumetto popolare e avventuroso, quello a cui sono più affezionata. Sarà che le sue donnine avevano sì quella noiosa aria da top model "anvedi quanto so' bbona colle chiappe de fòri", però non era tutto lì, e nei suoi disegni c'era anche dell'altro. Sarà perché ha contribuito a creare la saga di Witchblade che tutto sommato qualche bel momento l'ha avuto. Sarà per le sue copertine di Identity Crisis e di Civil War, piccoli preziosi gioielli messi a guarnire due diademi già regali.
Non lo so. Sarà che quando una persona così piena di grazia e talento muore ancora giovane, ho sempre questa sensazione che sia stata commessa una solenne ingiustizia, e che per di più non ci sia nessuno con cui prendersela.
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