venerdì, settembre 10, 2010

Un passo indietro

Quando sfoglio i cataloghi dei distributori di fumetti, mi succede spesso di ordinare un albo pensando che magari non sarà chissà che cosa, ma sono affezionata allo sceneggiatore e/o disegnatore e/o personaggio, sicché ordiniamolo pure.

Se ho fortuna, magari il fumetto mi piace e ho modo di ricredermi.
Se non ho fortuna, il fumetto effettivamente non è chissà cosa, ma per una mezz'oretta di svago può andare.
Se proprio sono sfigata, ci trovo dentro qualcosa che mi irrita.

Mi è successo con questo albo:


[Attenzione: da qua in poi, abbondanza di spoiler.]

Non è che sia scritto o disegnato particolarmente male, anzi si difende. E' che al suo interno si verifica una situazione talmente classica da essere ormai noiosa: due supereroi se le danno di santa ragione per motivi poco credibili e poi fanno pace.

Se poi uno di quei due supereroi è Wolverine, è difficile scacciare il sospetto che questo combattimento sia stato infilato lì a forza con il solo scopo di far vendere qualche copia in più. Ma tralasciamo pure questo aspetto fin troppo pragmatico e badiamo solo alla storia.

Quel che mi infastidisce, è che questo frame trito e ritrito sia tornato in voga dopo che una bella e importante miniserie, overo Civil War con i suoi annessi e connessi, sembrava aver relegato certe ingenuità ai tempi andati.

In Civil War, gli eroi si scontravano per forti ragioni ideologiche e, in un certo senso, addirittura politiche. C'erano in gioco questioni talmente pregnanti da rendere lo scontro credibile, e per questo motivo ricco di drama e pathos. Ciascuna delle due parti riteneva di difendere un ideale sacrosanto e quindi di doversi battere - sebbene a malincuore - contro i propri amici. Funzionava a meraviglia.


Invece, nel volumetto dedicato a Psylocke, siamo tornati indietro di secoli - narrativamente parlando. Psylocke vuole morto il suo vecchio nemico Matsu’o Tsurayaba; invece Wolverine, lo stesso tizio lo vuole vivo. Non perché sia suo amico, anzi: semplicemente perché lo ha ridotto un cencio e vuole che continui a campare soffrendo come un cane.

E questo sarebbe un motivo per cui Psylocke e Wolverine dovrebbero saltarsi alla gola come due mastini? Quegli stessi Psylocke e Wolverine che avevano stabilito un legame di fiducia e lealtà in quel di Madripoor, proprio al tempo in cui la mente di Psylocke era stata travasata nel corpo della ninja asiatica Kwannon? Suvvia.


(Chris Claremont e Jim Lee, quella volta, ci avevano regalato una gran bella storia. La vignetta qui sopra l'ho messa per nostalgia, ora riprendo il filo.)

Adesso, io lo so che di queste cose tendo a fare un caso di stato: in fondo le scene di combattimento nei comic-book di supereroi restano un mio interesse da quando ci ho fatto la tesi di laurea, poi divenuta libro per Tunuè. Quindi okay, forse esagero. Eppure mi sembra un peccato mortale che una rivoluzione come quella di Civil War, su cui sono stati spesi fiumi d'inchiostro e che ha segnato un'annata straordinaria, venga poi trascurata e/o ignorata dagli autori di quella stessa casa editrice.

Psylocke per giunta è un personaggio con una lunga storia alle spalle, ricca di spunti che si potrebbero rielaborare o approfondire. Accontentarsi della solita rissa fra amici mi sembra un'occasione sprecata.

P.S. Ho trovato in rete questo acquarello di Jim Lee. Forse l'effetto nostalgia ha preso anche lui?

1 commento:

nicce ha detto...

forse perché Psylocke è in assoluto il mio personaggio preferito dei comics Marvel, e quindi un mio giudizio su questa miniserie è probabilmente troppo poco oggettivo felice come sono stato di leggere questa saga, ma non mi trovo perfettamente d'accordo con questa analisi dell'improbabilità o implausibilità dello scontro tra Betsy e Wolverine. la vicenda mi è sembrata, invece, alquanto credibile, soprattutto per quanto riguarda la presentazione e l'analisi del personaggio di Psylocke e tutta la questione sull'identità che si porta dietro.
Comunque ho trovato interessantissimo questo post, come del resto ho adorato il tuo saggio sullo scontro nei fumetti (mentre leggevo la tua analisi delle fasi di uno scontro, la mia mente visualizzava, tra l'altro, proprio le tavole di Joe Madureira sullo scontro tra Psylocke e Sabretooth in Uncanny X-Men), uno dei più bei testi sui comics che abbia letto. Visto, che ci sono, scusa se mi permetto, ma se non sbaglio in quel testo non alludevi ad un eventuale lavoro su Frank Miller (altro mio mito)? Come procede?