sabato, dicembre 05, 2009

"Sventrato" vuol dire "sventrato"

Giovedì, ore 12:45. Arriva la mia signora ucraina (quella che una volta a settimana viene a darmi una mano con le pulizie "da mal di schiena", a me interdette causa infiammazione ormai cronica del nervo sciatico) e suona il citofono, ma il "beeeeeeep" del citofono (che ha un volume molto alto e spaventa regolarmente la mia bambina) decide di non fermarsi. Il suono insiste, fisso e lacerante, finché non sollevo la cornetta e allora smette d'improvviso. Desumo che si fosse incastrato il pulsante, o che un filo stesse facendo un contatto che non doveva, e non ci penso più.

Un'oretta dopo, proprio mentre sto dando la pappa alla bambina, il furibondo "beeeeep" riparte, e a nulla valgono i tentativi umani di fermarlo: sollevare la cornetta, premere in continuazione i pulsanti che aprono cancello e portone, alzare e abbassare ripetutamente la levetta che accende e spegne la comunicazione con l'esterno... niente da fare. Nel frattempo la bambina piange, la signora ucraina tenta di calmare la bambina e fa peggio... un disastro.

Decido di passare ai metodi disumani.

Stacco il contatore della luce (rendendomi conto solo poi che anche il computer era acceso...), ma niente da fare: evidentemente il citofono prende la corrente dal contatore esterno, quello condominiale. Allora afferro il citofono, contestualmente tirando giù tutti i santi del Paradiso, e lo sbatacchio con tutte le mie forze, nella speranza di sbloccare il misterioso ipotetico contatto che si è bloccato. Col risultato che mi ritrovo in mano la copertura in plastica, mentre il "beeeeeeep" assordante continua imperterrito e tutti i meccanismi interni del citofono a quel punto sono visibili. Inclusi un sacco di fili colorati. Schizzo in cucina, afferro le forbici con la copertura in plastica e assalgo il citofono in perfetto stile Psycho. Al secondo affondo, il suono cessa.

Sogghigno di soddisfazione.

Calmo la bambina, finisco di darle la pappa e gioco un po' con lei, dopodiché la metto a nanna per il pisolino del pomeriggio. A quel punto mando una mail al Ghigo in ufficio:
"Ehm... se riesci a venire a casa a un'ora decente, bisognerà andare a comprare un citofono nuovo, perché quello vecchio l'ho personalmente sventrato... poi ti spiego."

Lui arriva a casa puntualmente fornito di citofono nuovo comprato all'OBI. Esamina con uno sguardo la scena del delitto e balbetta:
"Ma... ma... ma cosa è successo?"
"Io e il citofono abbiamo litigato".
"Ma... ma... i fili sono tutti tagliati!"
"Lo so, sul momento non ho trovato altro modo per farlo smettere di suonare, avrei voluto vedere te con lei che piangeva in continuazione e quel suono assordante nelle orecchie!"
"Ma... ma... se i fili sono tutti tagliati e penzoloni, io adesso come faccio a capire come collegare i fili al citofono nuovo?!?"
"Ah."
"Non ci posso credere..."
"Oooh, insomma, alla peggio chiameremo un elettricista... e poi non ti avevo mica scritto che si era ROTTO il citofono, ti ho chiaramente scritto che l'avevo SVENTRATO!"
"Roba da matti... voglio fotografarlo..."
"Già fatto."

Il seguito alla prossima puntata.

Testimonianze dalla scena del delitto.
Foto 1 (panoramica):


Foto 2 (dettaglio):

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Riporto le sue testuali parole dopo che ha letto questa (scusa ma la posso definire solo "semprinesca in una maniera assolutamente esilarante!")tua avventura: "ma scusa, bastava staccare quel filino che collega la suoneria al citofono.. mica c'era bisogno di tagliare tutto..."
^___^
Cri

Francesco Moretti ha detto...

Cri, cosa vuoi; in un attacco di "Psychite" acuta, si fa questo e altro pur di far smettere un bimbo di piangere!

Anonimo ha detto...

Franz..la mia era una citazione ironica!
Cri

Swan ha detto...

Cri... considerato come sta proseguendo tutta la storia, l'aiuto di una persona mentalmente stabile in quel momento sarebbe stato utile! :-)