Oggi è morta la mia nonna materna, in modo abbastanza inaspettato: da anni in stato di quasi totale incoscienza, e bisognosa di essere accudita in tutto e per tutto, nell'arco di un paio di giorni ha "deciso" che era tempo di andare. Domattina porto mia madre a Piacenza, dove mia nonna viveva, e torneremo giovedì sera, dopo il funerale.
In effetti, non mi sento addolorata. O meglio: mi sento molto dispiaciuta per mia madre, che senz'altro è enormemente addolorata. Ma la scomparsa della nonna in quanto tale, semmai suscita in me un innegabile quanto spaventoso senso di sollievo.
Sollievo perché, con la sua dipartita, le persone che la accudivano (a semestri alterni, mia madre e mia zia) sono ora "libere", e di conseguenza lo sono anche le altre persone che in parte venivano condizionate dalla situazione (io, mia sorella, mio padre, mio zio, mia cugina...).
Spaventoso perché si porta dietro dei margini di egocentrismo piuttosto inquietanti.
E la finisco qui, perché al momento non mi viene nemmeno da trarre nessuna conclusione né sparare qualche massima di quelle belle ciniche che mi piacciono tanto. Mi resta solo questo fastidioso senso di disagio interiore (ed è un bel po' egocentrico anche lui, porcomondo se lo è).
2 commenti:
Ti faccio le mie più sincere condoglianze cara!
Credo che sperimenterò sulla mia pelle sentimenti molto simili ati tuoi quando toccherà a mia nonna...
Ti ringrazio, Maggie. Un bacio!
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