Prima parte
Seconda parte
Terza parte
Quarta parte
Questo post è direttamente collegato al precedente; non aggiunge concetti nuovi, ma insiste sugli esempi di pubblicità "diverse dal solito".
Per esempio vorrei iniziare aggiungendo, a quello delle trenta famiglie di cui ho parlato la volta scorsa, altri due casi sempre targati Ikea.
Uno è il making of della recente campagna pubblicitaria “Happy Inside”, dove si vede un centinaio di gatti usufruire allegramente dei mobili Ikea. Se la campagna in quanto tale ha fatto il suo dovere, il making of è diventato una “campagna nella campagna”, è cliccatissimo in rete e ha ottenuto nuova visibilità per il marchio dell'azienda da sponsorizzare.
L’altro caso è una campagna pubblicitaria solo e rigorosamente online, organizzata per la promozione di un nuovo punto vendita. Copio spudoratamente dal blog di Giovanna Cosenza:
Il manager del punto vendita Gordon Gustavsson ha aperto un profilo Facebook, si è fatto un po’ di «amici» e ha cominciato a caricare foto dei suoi showroom, invitando gli «amici» a taggare gli oggetti fotografati col proprio nome: il primo che taggava un oggetto lo aveva vinto, cioè poteva passare da Ikea e portarselo a casa.
Ben presto gli amici si sono moltiplicati, come le richieste di altri oggetti da taggare…
Segnalo anche un’altra azienda che ha consapevolmente deciso di allontanarsi dal mondo patinato e irraggiungibile delle campagne pubblicitarie tradizionali: la Dove (quella delle saponette). Con la costituzione del fondo “Dove per l’autostima” e la produzione di tre (fino ad ora) brevi cortometraggi in tema, fra cui il celeberrimo Evolution, all'interno della "campagna per la bellezza autentica", Dove si è creata una fetta di fedeli consumatrici che non si limitano a consumare, ma piuttosto condividono un pensiero, un ideale, uno stile di vita: ovvero che al mondo le top-model sono pochine, e che le donne normali non portano la taglia 38.
Inutile dire che a queste utenti e consumatrici, più consapevoli e più smaliziate di altre, ci si rivolge soprattutto via internet.
E per concludere questa quinta parte, ecco i tre cortometraggi Dove. Nell'ordine, "Onslaught", "Evolution" e "Amy".
- fine quinta parte -
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