domenica, maggio 11, 2008

Ma santa pazienza...

...dimmi un po' tu se, di nuovo, devo farmi dare lezioni da Garth Ennis.

Non è uno sceneggiatore di quelli che adoro: è solo uno di quelli che mi piacciono. E uno che, anche se ricicla spesso le stesse idee, lo fa con uno stile ormai collaudato e di cui è totalmente padrone. Insomma, non sarà uno di quelli che tirerebbero fuori una mega-sceneggiatura anche dalla lista della spesa, ma, per dirla come la direbbe lui, ci va fottutamente vicino.

Poi, ogni tanto, mi costringe a spostare la mia attenzione dalla forma delle sue storie al contenuto, e nonostante un serie di eccessi, sbruffonate e panzane varie, infila dentro ai suoi fumetti pillole di buon senso al quadrato, che dopo averle lette sembrano tutte l'uovo di Colombo, ma prima lo sembrano molto meno.

Così va a finire che, persino in un volume ben poco significativo come Midnighter: macchina per uccidere, che ha a che fare con la solita storia dei viaggi nel tempo e delle possibili (o impossibili) modifiche agli eventi, mi ritrovo un insieme di frasi che, cucite insieme, compongono il seguente pistolotto: "Il passato è un po' bastardo. La gente ama l'idea di cambiarlo, crede che sia il modo per risolvere tutta la loro merda. Ma è inevitabile: è passato, è finito, e non può essere aggiustato come il lavoro fatto male di un idraulico. La gente fa schifo, il passato fa schifo. Ma non è una buona scusa per non voler cambiare il futuro. Cambiare ciò che è già successo non funziona: la maggior parte delle volte sono solo idioti troppo pigri per non cambiare quello che deve ancora venire".

Sarà anche un pistolotto farcito di banalità, ma è proprio il genere di fottuta risposta che volevo oggi.

sabato, maggio 10, 2008

Intermezzo isterico

Sgrunt.

Qualcuno mi spiega perché questo maledetto amor proprio / narcisismo / egocentrismo atomico che mi porto dietro dalla nascita, mi impedisce così tanto spesso di fare le cose nel modo migliore in assoluto, e mi spinge a fare le cose nel modo migliore per me?

Possibile che quando uno identifica un proprio difetto, un lato del carattere brutto, non sia quasi mai in grado di limarlo, di plasmarlo, di ridurlo ai minimi termini, di evolversi?

Davvero siamo così tanto immutabili? Ma per favore! Qualsiasi idiota è capace di dire "io sono così, punto e basta", ma questo significherebbe rinunciare in partenza alla possibilità di cambiare e migliorare.

Sono davvero stufa di sentirmi un'idiota qualsiasi, eppure il dato di fatto è che alla mia tenera età non vedo grandi margini di cambiamento.