giovedì, novembre 18, 2010

Se non costa, non vale

Da snob garantita e conclamata, non ho aderito al nuovo "trend" che dilaga su Facebook, overo quello che dai suoi promotori viene così promosso: «Per la "Giornata internazionale per l'Infanzia" del 20 novembre cambia la foto del tuo profilo di Facebook con quella di un eroe dei cartoni animati della tua infanzia e invita i tuoi amici a fare lo stesso... lo scopo? Per diversi giorni non vedremo una sola faccia "vera" su Facebook ma un'invasione di ricordi d'infanzia :) FORZA RAGAZZI! Voglio proprio vedere cosa mettete...»

Il sito d'informazione Nuova Società, in questo articolo, precisa: «Andando oltre l'idea simpatica che ha coinvolto la rete, occorre precisare lo scopo dell'iniziativa, quello di ricordare la Carta dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza ratificata il 20 novembre 1995, un documento internazionale per promuovere con più incisività il benessere dei minori.»

Bene: capisco la trovata goliardica e il gusto di fare una specie di gioco tutti insieme. Ma allora avrei preferito che, appunto, semplicemente di un gioco si trattasse. Come quando, l'anno scorso, le donne scrivevano un colore nel proprio status, senza dare spiegazioni e lasciando gli uomini a chiedersi che senso avesse. Era semplicemente la risposta alla domanda "Di che colore è il reggiseno che indossi in questo momento?". Appunto, un gioco.

Siccome invece su certi argomenti non mi pare il caso di essere faciloni e nemmeno giocherelloni, a me 'sta storia di cambiare l'avatar sembra l'ennesima trovata in cui, aderendo d'istinto e con le migliori intenzioni, ci si culla nell'illusione di fare qualcosa per una giusta causa. E in realtà non si fa un accidente di niente, come peraltro nella quasi totalità delle "campagne sociali" di Facebook: e metti questa foto nel profilo, e condividi questa frase, e se non la condividi sei un bastardo, e aggiungi questo fiocchetto che simboleggia la lotta per la salvezza dei rarissimi elefanti a pallini... allora, o tu per gli elefanti a pallini fai effettivamente qualcosa (per esempio una donazione all'ATEP, Associazione per la Tutela degli Elefanti a Pallini), o tutte queste belle parole e bei disegnini su Facebook non impediranno agli elefanti a pallini di passare a miglior vita. E non mi tirate fuori la storia della sensibilizzazione, perché dal momento che 'ste menate fanno il giro dei tuoi amici e degli amici degli amici, al 99% toccano persone che su quegli argomenti sono già sensibilizzate.

Più in generale, sposo l'idea che se una cosa non ti costa nulla (soldi / tempo / lavoro / fatica / quel che è), allora non vale nulla. Almeno un gesto concreto minimo, ci deve stare. Oggi ho preparato un pacchetto di vestiti che a Micaela non vanno più bene, domattina li passo alla Caritas che li distribuirà ad altri bambini meno fortunati e meno abbienti di Micky. A quel punto e solo a quel punto, potrei anche decidere di cambiare il mio avatar per qualche giorno. O, al limite, potrei farlo se fossi consapevole di agire concretamente per la causa dei diritti dei bambini in altre occasioni con una certa regolarità, non per forza questa settimana (ma, lo ammetto, non è il mio caso).

Va da sé, l'avatar sarebbe questo. Non solo un personaggio della mia infanzia, ma un personaggio che, fra tanti gesti eroici, ha compiuto anche quello di adottare una ragazzina povera.

6 commenti:

Daniele Statella ha detto...

boh...tanti hanno reagito come te...io sinceramente ho letto 'sta cosa e stavo per evitarla come faccio sempre con queste stupidissime catene. Poi però mi ha divertito l'idea di vedere quale cartone avrei scelto. La cosa della settimana dell'infanzia l'ho presa come un pretesto per lanciare 'sto giochino che mi ha divertito, tutto qui. Se ci fosse stato"in occasione della giornata dello sport scegli la tua squadra di calcio preferita" non l'avrei fatto perchè non seguo il calcio... molto semplice.
E poi c'è il fatto che si vedono immagini di cartoni animati ovunque e questo per il nostro settore è anche positivo perchè ripristina un po' dell'immaginario con cui siamo cresciuti ribadendo anche a chi oggi fa altri lavori non necessariamente legati a questo settore, che questo è un intrattenimento sano di cui i nostri giovani fanno bene a nutrirsi evitando fastfood tecnologici tipo playstation che, sarà banale dirlo, hanno ridotto i lettori di fumetti. Però questo è un altro discorso...

Francesco Moretti ha detto...

Suvvia Vale... Io manco sapevo dello scopo "benefico" dell'iniziativa. Io l'ho preso appunto come gioco! (E comunque giusto 2 giorni fa un bel pacco di vestitini alla Caritas gliel'abbiamo dato...)

Swan ha detto...

Cari Daniele e Franz, ricopio qui la mia risposta a un'amica che mi diceva più o meno le stesse cose su FB. Spero di apparire meno burbera di quanto sia trapelato dal post. :-)

<>

Anonimo ha detto...

preso pure io come un gioco, più o meno con lo stesso spirito di Daniele e Franz
Cri

Fumettista Esplosivo ha detto...

@ Daniele Statella:
"boh...tanti hanno reagito come te..."

Magari, se il nocciolo della questione fosse stato "cambia la foto del tuo profilo di Facebook con quella di un eroe dei fumetti italiani", molti di più avrebbero aderito!

Il fumetto sta lentamente morendo... troppo lentamente!

Anonimo ha detto...

Ciao Valentina, sono Silvia, della scuola di scrittura. Scusa il ritardo di questo commento, scopro ora dell'iniziativa anche se avevo intuito qualcosa... Forse sono l'unica che concorda con te. Sono cresciuta negli anni '80, e ho come l'impressione che da allora si sia tutto bubblegumizzato... cioè mi sembra che siamo cresciuti in un periodo più morbido e comodo di una volta e che ogni richiesta di maggior consapevolezza nel fare le cose venga liquidata con un, e vabbè, che pallosa che sei, ma fallo e divertiti ecc ecc.. Ti conosco da poco, qualche mese, ma se c'è una cosa che ho notato in te è la tua ironia e voglia di divertimento, quindi condivido quello che dici senza pensarti pedante e pallosa, e mi fa stare anche meglio immaginare di essere un po' più concreta nella vita, mi sembra di toccare con mano quello che faccio. E forse anche le battaglie si vincono, che dici?...baci,s