L'altro giorno mi lamentavo perché, nel recente volumetto Marvel dedicato al personaggio di Psylocke, lo sceneggiatore era caduto nel vecchio cliché del litigio furibondo, per deboli ragioni, fra supereroi amici per la pelle.
Mi consolo con un albo che ho letto oggi, il secondo numero della miniserie Dark Reign: la Lista. Quelli che, come me, in passato hanno fatto appello a ogni molecola della propria sospensione dell'incredulità per giustificare l'idea che un "semplice" ex-marine un po' svalvolato potesse costantemente farla in barba a tutti i supereroi dell'universo Marvel facendoci (quasi) sempre un figurone, stavolta hanno potuto lasciarsi andare a un bel "alla buon'ora!".
Ma guarda tu se ci voleva uno ancora più svalvolato come Daken, per arrivarci. :-)
E con tutto che il Punitore scritto da Garth Ennis me lo sono letto e riletto, e lo so che è un personaggio capace di grandi cose, quando ben scritto. Però, insomma, armi contro superpoteri? Mah.
P.S. La storia dello scontro fra Daken e il Punitore non è niente di che, ma quella precedente merita: Peter Parker fa fare a Norman Osborn la figura del peracottaro e ci permette di ghignare di soddisfazione.
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