Ho trovato questa cosa meravigliosa in giro per la rete, insieme al file audio della sua versione originale parlata. Risale al periodo della campagna elettorale, per l'esattezza al marzo 2006, ed è la risposta che Prodi ha dato, durante il convegno di Confindustria, a un imprenditore che chiedeva lumi sulle politiche energetiche dell'allora eventuale (oggi, disgraziatamente, effettivo) governo di centro-sinistra. Sarebbe da incorniciare.
"La politica energetica nostra, mia, a breve e a lungo, a breve qui c'è poco da fare siamo con l'acqua alla gola, bisogna diversificare gli approvvigionamenti che abbiamo adesso alla svelta, alla sveltina, quindi altri tubi gas, gas...ah..., liquefatto da da mettere, gas liquefatto...oh...eh...che noi dobbiamo trasformare in gas e quindi io ho detto alle regioni interessate e che decidano loro dove, discorso che ho fatto alla Regione Puglia dove il blocco del gassificatore di Brindisi era in comune accordo fra una provincia ed un comune di diverso colore, quindi non c'era, c'era proprio la logica non voglio la roba nel mio cortile, dico benissimo, la regione Puglia se andiamo a gua... il gassificatore lo fa, poi se lo volete fare a Brindisi o a Taranto o dove vi pare, questo lo decidete voi, ma un gassificatore lo dovete fare, cioè il dialogo con le regioni e con gli enti locali ci deve essere, perché se no non si fa nessuna opera pubblica in un paese, ma poi arriva il momento della decisione da parte del governo e bisogna decidere. Allora subito il problema di non andare sotto con l'influsso di nuova energia, secondo, discorso di lungo periodo, continuare la trasformazione ammodernizzazione di centrali, si guadagna in costi enormemente, come voi sapete, è un processo già in corso lo dobbiamo portare a termine. Un legge d'incentivazione del risparmio e d'energia, io ho fatto quella delle ristrutturazioni delle abitazioni che il governo attuale ha mantenuto, perchè ha avuto un enorme successo e la dobbiamo fare per il risparmio... eh... per il riscaldamento, illuminazione e motori elettrici in modo da aver un'incentivazione al risparmio, poi, energie alternative, per quello che possono valere, io non ho posto nel solare dei grandi livelli, ma di arrivare a livello, entro legislatura, a livello della Germania, mi sembra qualcosa di serio di utile e che tralaltro da un bell'aiuto anche alla manodopera. Sul vento l'Italia può fare poco... eh... quel poco che si può fare lo si faremo, lo lo faremo, ma è... eh... eh... geograficamente abbastanza inadatta e poi la trasformazione delle centrali a carbone già decise portarle avanti con la mior pericologia con la raffinatezza con cui l'Enel si è impegnata e, quindi, sorvegliare questo tipo di attività. Sul nucleare... eh... io faccio quello che ho ho, la politica che ho seguito dell'Unione europea, ogni anno io ho fatto un controllo sullo stato della tecnologia se cevano l'evoluzione tecnologica o meno da poter riassicurare sulla sicurezza e sulle scorie, mi è sempre dato una risposta lungo nel tempo, allora la decisione dell'Unione è riprendere la ricerca sul nucleare, ma non decidere alcuna centrale nucleare adesso. Questa è la struttura. (continuazione della domanda da parte dell'imprenditore sull'impegno da parte dell'Unione di ridurre del 20% i costi energetici) Si si perché con le misure che ho detto e con l'effecintizzazione si arriva a queste 20 per cento in cinque anni è una roba realistica, è una roba realistica."
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