Domattina sono in partenza per sette giorni di vacanza a Londra... quindi prima di partire butto giù due noticine sui miei "regali dell'anno".
Eh sì, più di uno, via. Ma IL regalo, quello a cui facevo riferimento qualche giorno fa, lo sforno dubito: si chiama Seconda Possibilità. L'enorme dono di poter riparare un torto, rimediare un errore. Giuro non credevo che sarebbe stato così incredibilmente gratificante, è come sentire in continuazione di dover dare il massimo. E' stimolante, è commovente. E' uno scopo (probabilmente la cosa di cui in generale sentivo più la mancanza nella mia vita, anche se non lo sapevo).
Altri doni importanti, così in ordine assolutamente sparso...
- La mia "online family", ovvero Rumblepurr, MsJellicle, Saffity, *asterix* e Shadowcat.
- Gli amici qui in Italia, soprattutto quelli che devo un po' inseguire fra una città e l'altra (perché se lo faccio nonostante la scomodità, vuol proprio dire che sono amici amici).
- La serenità nel rapporto con mio marito, che è una persona sempre più incredibile ogni anno che passa.
- La ritrovata salute del mio papi, dopo che ci aveva fatto prendere uno spavento di quelli potenti.
- La voce di Francesca Taverni.
- La soddisfazione per uno in particolare dei miei trecentomila impegni lavorativi.
- La ritrovata frequentazione della mia migliore amica, perché essendo entrambe sempre stracolme di lavoro, stavamo iniziando (che imbecilli!) a perderci di vista.
- Il "ritorno in circolazione" di persone che non vedevo e non sentivo da una vita.
- La possibilità di questa vacanza londinese.
- L'eccitazione che mi prende ora che inizio già a progettarne un'altra, di vacanza, finalizzata appunto a raggiungere la "online family".
E il cerchio si chiude...
Questo è il blog di Valentina Semprini. Parla di fumetti, musical, vita privata e altro. Quindi contiene chiacchiere, segnalazioni, immagini, video, riflessioni, sfoghi, recensioni... insomma, è un blog: che vi aspettavate? :-)
mercoledì, dicembre 27, 2006
martedì, dicembre 26, 2006
Natale 2006
domenica, dicembre 24, 2006
Suggerimento benefico
Senza voler cadere nell'inutile retorica che a Natale si sia tutti più buoni, segnalo una serie di nuove iniziative benefiche organizzate dall'ordine delle Suore Francescane Missionarie di Cristo, delle quali ho ricevuto un volantino. Queste suore meravigliose (io non sono più cattolica da un pezzo, ma le Francescane Missionarie le conosco bene e sono davvero speciali, a partire dalla loro Superiora che è una persona di indicibile sapienza, intelligenza e dolcezza) hanno delle missioni in Etiopia, Tanzania, Brasile e Romania, dove svolgono una serie di attività che vanno dall'assistenza medica all'istruzione. Hanno suddiviso le varie operazioni in dieci categorie ben mirate, secondo il principio "se vedi un un uomo che ha fame, non dargli un pesce ma casomai insegnagli a pescare".
Quindi, per chi fosse interessato, questi sono i progetti che è possibile sostenere (li ricopio direttamente dal volantino), con le diverse cifre necessarie:
1 - Educazione scuola materna ed elementare - Libri e materiale didattico, uniforme, retta e merenda per un anno scolastico, 60 euro.
2 - Alfabetizzazione delle donne povere - Materiale didattico e corsi elementari di alfabetizzazione, 25 euro.
3 - Progetti di formazione e inserimento lavoro - Parrucchiera 400 euro; cameriera e cuoca 400 euro; maestra di scuola materna (durata 1 anno) 200 euro; maestra di scuola elementare (durata 3 anni) 500 euro; analista o tecnico di laboratorio 1.500 euro; infermiera professionale 2.000 euro.
4 - Educazione sanitaria e presidi ortopedici - Cure per malati poveri 20 euro; microscopio 200 euro; centrifuga per dispensario 140 euro; cerchio cementato sanitario (turca) 20 euro; intervento per handicappati motori 70 euro (ogni gamba); scarpe ortopediche 200 euro.
5 - S.O.S. fame - Aiuto per sei mesi di lattantri denutriti e mamme sole e malate, per il bimbo e la madre, 250 euro. Il latte in polvere in Etiopia è molto costoso. 1 lattina di latte dura 15 giorni fino al secondo mese di vita; dopo il secondo mese basta per 3 giorni. Quindi per 6 mesi ne occorrono 58 barattoli, ovvero 232 euro.
6 - Aiuto alle famiglie numerose, povere, senza un genitore - Rifacimento capanna 200 euro; materasso e panni 30 euro; tetto (solo le lamiere) 150 euro; mucca da latte 130 euro; bue per l'aratura dei campi 150 euro; vitellino 90 euro.
7 - Formazione teologica di catechisti o religiose - Diploma di teologia pastorale presso atenei all'estero riconosciuti, 2.000 euro.
8 - Acqua sorgiva per tutti - Oggi molte famiglie bevono ancora l'acqua delle pozzanghere, 300 euro.
9 - Aiuto agli anziani delle strade e ai malati di AIDS e di TBC - Aiuto al centro diurno dove le sorelle accolgono gli anziani più bisognosi, 100 euro.
10 - Piccole forme di commercio per le mamme mendicanti - Attivazione di mini-commerci di lana, spezie, legna e pane, 150 euro.
Le donazioni possono essere versate qui...
UNICREDIT BANCA
Corso d'Augusto, 163
47900 Rimini
c/c 2801887 - ABI 02008 - CAB 24220
Codice Swift: UNCRIT2BSMO
c/c postale n. 11637477
...segnalando nella causale del versamento il numero del progetto a cui si vuole destinare la donazione (io penso di lanciarmi sul numero 10).
Per contatti e/o informazioni:
Suore Francescane Missionarie di Cristo
Missioni Estere
via Bonsi 18
47900 Rimini
tel 0541/781071 - 781080
fax 0541/635861
email segreteriagenerale@taufiorito.info
Quindi, per chi fosse interessato, questi sono i progetti che è possibile sostenere (li ricopio direttamente dal volantino), con le diverse cifre necessarie:
1 - Educazione scuola materna ed elementare - Libri e materiale didattico, uniforme, retta e merenda per un anno scolastico, 60 euro.
2 - Alfabetizzazione delle donne povere - Materiale didattico e corsi elementari di alfabetizzazione, 25 euro.
3 - Progetti di formazione e inserimento lavoro - Parrucchiera 400 euro; cameriera e cuoca 400 euro; maestra di scuola materna (durata 1 anno) 200 euro; maestra di scuola elementare (durata 3 anni) 500 euro; analista o tecnico di laboratorio 1.500 euro; infermiera professionale 2.000 euro.
4 - Educazione sanitaria e presidi ortopedici - Cure per malati poveri 20 euro; microscopio 200 euro; centrifuga per dispensario 140 euro; cerchio cementato sanitario (turca) 20 euro; intervento per handicappati motori 70 euro (ogni gamba); scarpe ortopediche 200 euro.
5 - S.O.S. fame - Aiuto per sei mesi di lattantri denutriti e mamme sole e malate, per il bimbo e la madre, 250 euro. Il latte in polvere in Etiopia è molto costoso. 1 lattina di latte dura 15 giorni fino al secondo mese di vita; dopo il secondo mese basta per 3 giorni. Quindi per 6 mesi ne occorrono 58 barattoli, ovvero 232 euro.
6 - Aiuto alle famiglie numerose, povere, senza un genitore - Rifacimento capanna 200 euro; materasso e panni 30 euro; tetto (solo le lamiere) 150 euro; mucca da latte 130 euro; bue per l'aratura dei campi 150 euro; vitellino 90 euro.
7 - Formazione teologica di catechisti o religiose - Diploma di teologia pastorale presso atenei all'estero riconosciuti, 2.000 euro.
8 - Acqua sorgiva per tutti - Oggi molte famiglie bevono ancora l'acqua delle pozzanghere, 300 euro.
9 - Aiuto agli anziani delle strade e ai malati di AIDS e di TBC - Aiuto al centro diurno dove le sorelle accolgono gli anziani più bisognosi, 100 euro.
10 - Piccole forme di commercio per le mamme mendicanti - Attivazione di mini-commerci di lana, spezie, legna e pane, 150 euro.
Le donazioni possono essere versate qui...
UNICREDIT BANCA
Corso d'Augusto, 163
47900 Rimini
c/c 2801887 - ABI 02008 - CAB 24220
Codice Swift: UNCRIT2BSMO
c/c postale n. 11637477
...segnalando nella causale del versamento il numero del progetto a cui si vuole destinare la donazione (io penso di lanciarmi sul numero 10).
Per contatti e/o informazioni:
Suore Francescane Missionarie di Cristo
Missioni Estere
via Bonsi 18
47900 Rimini
tel 0541/781071 - 781080
fax 0541/635861
email segreteriagenerale@taufiorito.info
Piccola citazione
Sul secondo numero di Retro, supplemento a Telefilm Magazine dedicato alle serie televisive degli anni Ottanta, in un articolo viene rapidamente citato un mio breve saggio che era stato pubblicato in appendice al bellissimo volume Mazinga Nostalgia: storia, valori e linguaggi della Goldrake-generation, di Marco Pellitteri (ed. Castelvecchi, 1999). Si trattava di una veloce analisi di Kiss Me Licia e dei suoi derivati filmici italiani, quelli con Cristina D'Avena, e considerato quanto tempo è passato, una citazione su rivista fa piacere. Quindi, grazie mille a Stefano Priarone che nel suo articolo si è ricordato di me.
:-)
:-)
venerdì, dicembre 22, 2006
Tra un po' stacco il telefono
Possibile che la media di telefonate da call-center sia salita a quattro la settimana?
Possibile che quasi ogni giorno che il fato manda in terra, io debba sentirmi chiamare al telefono da un'orda di centraliniste che vogliono ripetutamente offrirmi contratti telefonici, acquisti di depuratori per l'acqua e corsi di inglese o di informatica?
Inizio seriamente a non poterne più. Oltretutto, sapendo che non è colpa della povera centralinista se inizia a venirmi l'orticaria dopo le sue prime tre parole, non riesco nemmeno ad essere scortese o a chiuderle il telefono in faccia.
Quindi CHIEDO, a chiunque si intenda di queste cose o abbia un amico avvocato: se scrivo una lettera ufficiale di diffida alle varie Wind, Tele2, Fastweb ecc ecc, e ingiungo loro tassativamente di eliminare il mio nome dalle loro liste dei potenziali clienti, ho speranza che mi diano retta?
Di 'sto passo finisco per rivolgermi alla Lega Consumatori che lavora in un posto dove càpito spesso... li incontro tutte le settimane, quasi quasi chiedo un appuntamento. Altrimenti finisce che stacco il telefono sul serio e inizio a usare solo il cellulare. Non sarei la prima.
Possibile che quasi ogni giorno che il fato manda in terra, io debba sentirmi chiamare al telefono da un'orda di centraliniste che vogliono ripetutamente offrirmi contratti telefonici, acquisti di depuratori per l'acqua e corsi di inglese o di informatica?
Inizio seriamente a non poterne più. Oltretutto, sapendo che non è colpa della povera centralinista se inizia a venirmi l'orticaria dopo le sue prime tre parole, non riesco nemmeno ad essere scortese o a chiuderle il telefono in faccia.
Quindi CHIEDO, a chiunque si intenda di queste cose o abbia un amico avvocato: se scrivo una lettera ufficiale di diffida alle varie Wind, Tele2, Fastweb ecc ecc, e ingiungo loro tassativamente di eliminare il mio nome dalle loro liste dei potenziali clienti, ho speranza che mi diano retta?
Di 'sto passo finisco per rivolgermi alla Lega Consumatori che lavora in un posto dove càpito spesso... li incontro tutte le settimane, quasi quasi chiedo un appuntamento. Altrimenti finisce che stacco il telefono sul serio e inizio a usare solo il cellulare. Non sarei la prima.
giovedì, dicembre 21, 2006
Il regalo dell'anno
Ispirata dal solito rito dei regali natalizi (rito che quest'anno ho elegantemente ridotto ai minimi termini), faccio una domanda ai quattro gatti che seguono questo blog: qual è il più bel regalo che abbiate ricevuto nel 2006? Può essere un oggetto, una sorpresa, un gesto, una giornata spesa a fare cose piacevoli... insomma può essere ogni genere di cosa. L'unica regola è che deve essere arrivato da una persona, e non dal caso o dal destino, e che dovete averlo percepito come un regalo, un dono, qualcosa che vi è stato dato con il cuore.
Io lo so benissimo, qual è il grande regalo che ho ricevuto quest'anno. Ma lo scriverò fra qualche giorno. :-)
Io lo so benissimo, qual è il grande regalo che ho ricevuto quest'anno. Ma lo scriverò fra qualche giorno. :-)
martedì, dicembre 19, 2006
Mettiamo che
Tipico post in cui si pensa a qualcuno /qualcosa di preciso ma non si possono / devono / vogliono fare nomi.
Mettiamo che ci siano due persone, A e B.
Mettiamo che a un certo punto, non per cattiva volontà ma per semplice leggerezza e distrazione, Persona A si comporti male con Persona B e le causi dei grossi dispiaceri.
Mettiamo che poi Persona A si renda conto di aver fatto una cazzata e cerchi di risistemare le cose con Persona B, la quale le va generosamente incontro senza esitare.
Domanda: se adesso è Persona B a comportarsi male con Persona A (anche in questo caso non per cattiveria ma per leggerezza), Persona A, considerati i suoi precedenti e tutto quel che sente di dover ancora farsi perdonare, ha il diritto di rimanerci male o di presentare rimostranze?
Chiaro che si tratta di una domanda retorica perché, messa in termini così generici, nessuno può essere in grado di rispondere, ma io avrei proprio un gran bisogno di riordinarmi le idee.
Mettiamo che ci siano due persone, A e B.
Mettiamo che a un certo punto, non per cattiva volontà ma per semplice leggerezza e distrazione, Persona A si comporti male con Persona B e le causi dei grossi dispiaceri.
Mettiamo che poi Persona A si renda conto di aver fatto una cazzata e cerchi di risistemare le cose con Persona B, la quale le va generosamente incontro senza esitare.
Domanda: se adesso è Persona B a comportarsi male con Persona A (anche in questo caso non per cattiveria ma per leggerezza), Persona A, considerati i suoi precedenti e tutto quel che sente di dover ancora farsi perdonare, ha il diritto di rimanerci male o di presentare rimostranze?
Chiaro che si tratta di una domanda retorica perché, messa in termini così generici, nessuno può essere in grado di rispondere, ma io avrei proprio un gran bisogno di riordinarmi le idee.
sabato, dicembre 16, 2006
Bellissima...
...barzelletta giuntami via mail. ^___^
Primo giorno di scuola in una scuola Americana, la maestra presenta alla classe un nuovo compagno arrivato in USA da pochi giorni: Sakiro Suzuki (figlio di un alto dirigente della Sony).
Inizia la lezione e la maestra fa' alla classe:
- Adesso facciamo una prova di cultura. Vediamo se conoscete bene la storia americana. Chi disse: "Datemi la libertà o datemi la morte"?
La classe tace, ma Suzuki alza la mano.
- Davvero lo sai, Suzuki? Allora dillo tu ai tuoi compagni!
- Fu Patrick Henry nel 1775 a Philadelphia!
- Molto bene, bravo Suzuki! E chi disse: "Il governo è il popolo, il popolo non deve scomparire nel nulla"?
Di nuovo Suzuki in piedi.
- Abraham Lincoln nel 1863 a Washington!
La maestra stupita allora si rivolge alla classe:
- Ragazzi, vergognatevi, Suzuki è giapponese, è appena arrivato nel nostro paese e conosce meglio la nostra storia di voi che ci siete nati!
Si sente una voce bassa bassa:
- Vaffanculo 'sti bastardi giapponesi!!!!
- Chi l'ha detto? - chiede la maestra.
Suzuki alza la mano e senza attendere risponde:
- Il generale Mac Arthur nel 1942 presso il Canale di Panama e Lee Iacocca nel 1982 alla riunione del Consiglio di Amministrazione della General Motors a Detroit.
La classe ammutolisce, ma si sente una voce dal fondo dire:
- Mi viene da vomitare!
- Voglio sapere chi e' stato a dire questo!!? - urla la maestra.
Suzuki risponde al volo:
- George Bush Senior rivolgendosi al Primo ministro Giapponese Tanaka durante il pranzo in suo onore nella residenza imperiale a Tokyo nel 1991.
Uno dei ragazzi allora si alza ed esclama scazzato:
- Succhiamelo!
- Adesso basta! Chi e' stato a dire questo?? - urla la maestra.
Suzuki risponde impeterrito:
- Bill Clinton a Monica Lewinsky nel 1997, a Washington, nello studio ovale della Casa Bianca.
Un altro ragazzo si alza e urla:
- Suzuki del cazzo!
- Valentino Rossi rivolgendosi a Ryo al Gran Premio del Sudafrica nel Febbraio 2005.
La classe esplode in urla di isteria, la maestra sviene. Si spalanca la porta ed entra il preside:
- Cazzo! Non ho mai visto un casino simile!
- Romano Prodi, Ottobre 2006, nella sua villa di Bologna, dopo aver visto la finanziaria di Padoa Schioppa.
Primo giorno di scuola in una scuola Americana, la maestra presenta alla classe un nuovo compagno arrivato in USA da pochi giorni: Sakiro Suzuki (figlio di un alto dirigente della Sony).
Inizia la lezione e la maestra fa' alla classe:
- Adesso facciamo una prova di cultura. Vediamo se conoscete bene la storia americana. Chi disse: "Datemi la libertà o datemi la morte"?
La classe tace, ma Suzuki alza la mano.
- Davvero lo sai, Suzuki? Allora dillo tu ai tuoi compagni!
- Fu Patrick Henry nel 1775 a Philadelphia!
- Molto bene, bravo Suzuki! E chi disse: "Il governo è il popolo, il popolo non deve scomparire nel nulla"?
Di nuovo Suzuki in piedi.
- Abraham Lincoln nel 1863 a Washington!
La maestra stupita allora si rivolge alla classe:
- Ragazzi, vergognatevi, Suzuki è giapponese, è appena arrivato nel nostro paese e conosce meglio la nostra storia di voi che ci siete nati!
Si sente una voce bassa bassa:
- Vaffanculo 'sti bastardi giapponesi!!!!
- Chi l'ha detto? - chiede la maestra.
Suzuki alza la mano e senza attendere risponde:
- Il generale Mac Arthur nel 1942 presso il Canale di Panama e Lee Iacocca nel 1982 alla riunione del Consiglio di Amministrazione della General Motors a Detroit.
La classe ammutolisce, ma si sente una voce dal fondo dire:
- Mi viene da vomitare!
- Voglio sapere chi e' stato a dire questo!!? - urla la maestra.
Suzuki risponde al volo:
- George Bush Senior rivolgendosi al Primo ministro Giapponese Tanaka durante il pranzo in suo onore nella residenza imperiale a Tokyo nel 1991.
Uno dei ragazzi allora si alza ed esclama scazzato:
- Succhiamelo!
- Adesso basta! Chi e' stato a dire questo?? - urla la maestra.
Suzuki risponde impeterrito:
- Bill Clinton a Monica Lewinsky nel 1997, a Washington, nello studio ovale della Casa Bianca.
Un altro ragazzo si alza e urla:
- Suzuki del cazzo!
- Valentino Rossi rivolgendosi a Ryo al Gran Premio del Sudafrica nel Febbraio 2005.
La classe esplode in urla di isteria, la maestra sviene. Si spalanca la porta ed entra il preside:
- Cazzo! Non ho mai visto un casino simile!
- Romano Prodi, Ottobre 2006, nella sua villa di Bologna, dopo aver visto la finanziaria di Padoa Schioppa.
venerdì, dicembre 15, 2006
Vooogliooo!!!
L'apoteosi del collezionismo... quattro confezioni stracolme di DVD stracolmi di storie a fumetti: l'archivio completo delle prime quaranta annate di X-Men, Avengers, Amazing Spider-Man e Fantastic Four... TUTTE le storie, dico TUTTE, scansionate una per una a qualità non solo leggibile a video ma anche stampabile, un archivio con una tonnellata di dati, informazioni, immagini, tutto quello che si possa umanamente desiderare... oddio svengo... °__°
In vendita su Amazon a una quarantina di dollari l'uno. Aspettate solo che mi riprenda dagli scialacqui musicali e poi vedrete che bel pacchettone mi faccio recapitare dritto a casa!
P.S. Il fatto che io stia sbavando per questi archivi NON significa che non intenda completare la mia X-collezione cartacea... per cui chiunque avesse il volume della Saga di Fenice e volesse liberarsene sa dove piazzarlo!
giovedì, dicembre 14, 2006
Loreena McKennitt torna in Italia!!!
Il più bel concerto a cui abbia mai assistito in vita mia? Quello di Loreena McKennitt al Teatro Comunale di Bologna, nove anni fa. Un'esperienza meravigliosa e, temevo, irripetibile... invece la McKennitt ha realizzato un nuovo album (An Ancient Muse) ed ora va in tour, Italia compresa!
Ecco le date:
20-03-07 - Roma - Accademia Della Conciliazione
22-03-07 - Milano - Teatro Degli Arcimboldi
23-03-07 - Firenze - Teatro Verdi
Non m'importa se sto già dando fondo ai risparmi, questo è un evento che non posso e non voglio perdere. Chi vuole unirsi a me, si premuri di farmelo sapere entro Natale, perché poi io prenoto i biglietti... Arcimboldi, arrivo!!! ^___^
Ecco le date:
20-03-07 - Roma - Accademia Della Conciliazione
22-03-07 - Milano - Teatro Degli Arcimboldi
23-03-07 - Firenze - Teatro Verdi
Non m'importa se sto già dando fondo ai risparmi, questo è un evento che non posso e non voglio perdere. Chi vuole unirsi a me, si premuri di farmelo sapere entro Natale, perché poi io prenoto i biglietti... Arcimboldi, arrivo!!! ^___^
Il signor Papù e il sindacalista
Il signor Papù (ovviamente questo è un nickname) è un signore che ho occasione di frequentare e che, per via dei tanti anni di lavoro per una grossa azienda statale, ha una vasta aneddotica a cui attingere. Ho pensato che di tanto in tanto potrei mettere su questo blog alcune delle sue storie, rigorosamente di vita vissuta (perchè il signor Papù è uno di quegli uomini con un senso morale talmente forte da sarebbe quasi fastidioso, se non fosse che gli impedisce rigorosamente di mentire o di infiorettare un racconto).
Allora... un giorno, il capufficio chiamò il signor Papù per incaricarlo di partecipare a una riunione con i rappresentanti sindacali degli operai dell'azienda. Lì per lì il signor Papù cercò di declinare, ma di fronte alle insistenze del capufficio (che non intendeva occuparsi della cosa, in quanto per sua stessa ammissione non ne sapeva una cippa) dovette recarsi a questa benedetta riunione. Se non altro, gli fu affiancato il signor Kirikù che invece aveva una certa esperienza in merito.
A un certo punto, durante questa riunione, uno dei rappresentanti sindacali di grado più alto, con un paio di baffoni a manubrio che sembrava Salvador Dalì, trovò da discutere su una questione che riguardava proprio una indicazione di lavoro data agli operai dal signor Papù.
«Lei, signor Papù, ha dato disposizioni che quando gli operai specializzati si recano nelle centrali a controllare il funzionamento dei macchinari, devono anche controllare il livello dell'acqua dei radiatori e, se necessario, rabboccarli.»
«Sì, esatto», disse il signor Papù. «Dov'è il problema?»
«Rabboccare l'acqua è un incarico da operaio semplice! Non può utilizzare gli operai specializzati per queste cose!»
«Scusi, ma... cosa vuole che costi a un operaio fare un rabbocco d'acqua in un radiatore, se è già lì a lavorare? Se in una centrale sperduta sulle Alpi c'è GIA' un operaio che sta facendo un lavoro, vuole che non possa mettere due dita d'acqua, anche se è un operaio di alto livello, piuttosto che io debba spedire lì un altra persona apposta? E' uno spreco di risorse umane e di denaro, il che porterebbe a un aumento dei costi e a un aumento delle bollette per il consumatore finale.»
«Non si può! E' degradante per l'operaio di alto livello, è il genere di incarico che, considerato il valore della manodopera specializzata, rischia di avere effetti depressivi sugli operai interessati!»
A questo punto, al signor Papù iniziavano a girare visibilmente le scatole, ma il signor Kirikù gli disse a mezza voce: «Lascia stare, adesso è ormai ora della pausa pranzo, non stare a perdere tempo con questa cretinata. Anzi, guarda, vedo di pensarci io, tu pensa alle cose più serie.»
Il signor Papù decise di dare retta al collega più esperto; ci fu la pausa pranzo, poi la riunione riprese e vennero discussi altri argomenti.
Al termine della riunione, il signor Papù, che non ne voleva sapere di lasciar correre la richiesta secondo lui assurda avanzata dal sindacalista coi baffoni, si apprestò a riprendere l'argomento, ma il signor Kirikù gli diede una gomitata: «Stai tranquillo, lascia stare, ci ho pensato io.»
«Ci hai pensato tu, ma in che termini? Guarda che per me questa storia non può mica passare!»
«Nessun problema, va bene come volevi tu, tutto risolto. Domani in ufficio ti spiego.»
L'indomani, il signor Papù, roso di curiosità, corse nell'ufficio del signor Kirikù.
«Allora?»
«Tutto confermato, gli operai specializzati possono fare i rabbocchi ai radiatori.»
«Ma come hai fatto?»
«Ma dài, si vedeva che era un'idiozia fatta solo per metterci i bastoni fra le ruote e rovinare le trattative, era evidente che in realtà quello lì aveva in mente qualcos'altro...»
«Sarà stato evidente per te che hai più pratica con i politicanti, io credevo dicesse sul serio. Ma insomma come lo hai convinto a lasciar perdere?»
«L'ho fatto chiacchierare e tirare fuori quello a cui veramente teneva, e gli sono andato incontro.»
«E cioè?»
«Ho assunto suo cognato.»
E poi uno dovrebbe fidarsi dei vertici sindacali e della loro presunta superiorità morale...
Post Scriptum: Come mai il capufficio del signor Papù non voleva andare alla riunione e, nonostante fosse una riunione importante che in teoria esigeva la sua presenza, ha preferito mandare un subordinato? L'ho scritto: perché non ci capiva una cippa. E come mai un tale incompetente rivestiva un ruolo di responsabilità in un'azienda statale importante? Ovviamente perché era stato raccomandato. E da chi era stato raccomandato? Io non ve lo dico, ma vi do un indizio: all'epoca aveva anche lui un incarico prestigioso in una grossa azienda statale. E adesso? Adesso no, ha trovato la sua vera vocazione. Fa il politico.
Allora... un giorno, il capufficio chiamò il signor Papù per incaricarlo di partecipare a una riunione con i rappresentanti sindacali degli operai dell'azienda. Lì per lì il signor Papù cercò di declinare, ma di fronte alle insistenze del capufficio (che non intendeva occuparsi della cosa, in quanto per sua stessa ammissione non ne sapeva una cippa) dovette recarsi a questa benedetta riunione. Se non altro, gli fu affiancato il signor Kirikù che invece aveva una certa esperienza in merito.
A un certo punto, durante questa riunione, uno dei rappresentanti sindacali di grado più alto, con un paio di baffoni a manubrio che sembrava Salvador Dalì, trovò da discutere su una questione che riguardava proprio una indicazione di lavoro data agli operai dal signor Papù.
«Lei, signor Papù, ha dato disposizioni che quando gli operai specializzati si recano nelle centrali a controllare il funzionamento dei macchinari, devono anche controllare il livello dell'acqua dei radiatori e, se necessario, rabboccarli.»
«Sì, esatto», disse il signor Papù. «Dov'è il problema?»
«Rabboccare l'acqua è un incarico da operaio semplice! Non può utilizzare gli operai specializzati per queste cose!»
«Scusi, ma... cosa vuole che costi a un operaio fare un rabbocco d'acqua in un radiatore, se è già lì a lavorare? Se in una centrale sperduta sulle Alpi c'è GIA' un operaio che sta facendo un lavoro, vuole che non possa mettere due dita d'acqua, anche se è un operaio di alto livello, piuttosto che io debba spedire lì un altra persona apposta? E' uno spreco di risorse umane e di denaro, il che porterebbe a un aumento dei costi e a un aumento delle bollette per il consumatore finale.»
«Non si può! E' degradante per l'operaio di alto livello, è il genere di incarico che, considerato il valore della manodopera specializzata, rischia di avere effetti depressivi sugli operai interessati!»
A questo punto, al signor Papù iniziavano a girare visibilmente le scatole, ma il signor Kirikù gli disse a mezza voce: «Lascia stare, adesso è ormai ora della pausa pranzo, non stare a perdere tempo con questa cretinata. Anzi, guarda, vedo di pensarci io, tu pensa alle cose più serie.»
Il signor Papù decise di dare retta al collega più esperto; ci fu la pausa pranzo, poi la riunione riprese e vennero discussi altri argomenti.
Al termine della riunione, il signor Papù, che non ne voleva sapere di lasciar correre la richiesta secondo lui assurda avanzata dal sindacalista coi baffoni, si apprestò a riprendere l'argomento, ma il signor Kirikù gli diede una gomitata: «Stai tranquillo, lascia stare, ci ho pensato io.»
«Ci hai pensato tu, ma in che termini? Guarda che per me questa storia non può mica passare!»
«Nessun problema, va bene come volevi tu, tutto risolto. Domani in ufficio ti spiego.»
L'indomani, il signor Papù, roso di curiosità, corse nell'ufficio del signor Kirikù.
«Allora?»
«Tutto confermato, gli operai specializzati possono fare i rabbocchi ai radiatori.»
«Ma come hai fatto?»
«Ma dài, si vedeva che era un'idiozia fatta solo per metterci i bastoni fra le ruote e rovinare le trattative, era evidente che in realtà quello lì aveva in mente qualcos'altro...»
«Sarà stato evidente per te che hai più pratica con i politicanti, io credevo dicesse sul serio. Ma insomma come lo hai convinto a lasciar perdere?»
«L'ho fatto chiacchierare e tirare fuori quello a cui veramente teneva, e gli sono andato incontro.»
«E cioè?»
«Ho assunto suo cognato.»
E poi uno dovrebbe fidarsi dei vertici sindacali e della loro presunta superiorità morale...
Post Scriptum: Come mai il capufficio del signor Papù non voleva andare alla riunione e, nonostante fosse una riunione importante che in teoria esigeva la sua presenza, ha preferito mandare un subordinato? L'ho scritto: perché non ci capiva una cippa. E come mai un tale incompetente rivestiva un ruolo di responsabilità in un'azienda statale importante? Ovviamente perché era stato raccomandato. E da chi era stato raccomandato? Io non ve lo dico, ma vi do un indizio: all'epoca aveva anche lui un incarico prestigioso in una grossa azienda statale. E adesso? Adesso no, ha trovato la sua vera vocazione. Fa il politico.
martedì, dicembre 12, 2006
E vai con lo sperpero
Sono arrivati! I biglietti per il concerto di Follies, acquistati all'inizio del mese con un'allegra ventata di incoscienza, sono approdati stamattina nella mia buchetta della posta...! Rallegratevi popoli tutti ed esultate... e già che ci siete mettete una buona parola con tutte le divinità dei vostri pantheon perché ricuciano i buchi nel mio portafogli...! °__°
lunedì, dicembre 11, 2006
Il Dizionario del Musical è in libreria!
Pubblicità più che doverosa per questi due volumi appena approdati nelle librerie e scritti da Gabriele "un uomo un musical" Bonsignori. In verità ho da tempo il fondato sospetto che Gabriele non sia un essere umano bensì un'intelligenza artificiale aliena, con infiniti gigabyte di memoria tipo quello di 2001 Odissea Nello Spazio, che accumula senza sosta informazioni e dati su tutti i musical della storia: pure quelli che hanno fatto flop, pure quelli che sono andati in scena solo due giorni in uno sperduto teatrino della Nuova Guinea, pure quelli realizzati dall'ultima sfigatissima compagnia parrocchiale dell'ultimo sfigatissimo anello di Saturno. Qualsiasi informazione uno cerchi sul teatro musicale, lui la sa; qualsiasi nome di performer, lui lo sa; qualsiasi loschissima tresca consumata dietro le quinte, lui la sa e probabilmente ne ha pure le prove con cui ricattare registi e performer (ma non lo fa perché è un gentiluomo).
I due libri (perché tutto 'sto po' po' di roba in un volume solo non ci stava) sono pubblicati da Dino Audino Editore, e se provate anche solo un vago interesse per il teatro musicale, dovete comprarli e venerarli. Anche perché Gabriele si è fatto un mazzo come una capanna per tirare fuori quest'opera, che dunque merita un adeguato successo.
I due libri (perché tutto 'sto po' po' di roba in un volume solo non ci stava) sono pubblicati da Dino Audino Editore, e se provate anche solo un vago interesse per il teatro musicale, dovete comprarli e venerarli. Anche perché Gabriele si è fatto un mazzo come una capanna per tirare fuori quest'opera, che dunque merita un adeguato successo.
domenica, dicembre 10, 2006
Finalmente...!
...finalmente è uscito. Eccolo qui, il mio "bimbo" che, fra una cosa e un'altra, ha subìto una gestazione di appena 10 anni: dalla sua primissima elaborazione, alla sua discussione in sede di laurea, al suo sonnecchiare per tanti anni, al suo essere ripreso, risvegliato e rielaborato negli ultimi mesi.
Era all'uscita di questo libro che ogni tanto mi riferivo sibillinamente fra una riga e l'altra in alcuni post di quest blog, ed era la prefazione di Daniele Barbieri che mi aveva resa tanto felice un po' di tempo fa, perché è una Signora prefazione, molto lusinghiera nei miei confronti, e conoscendo Daniele so che è sincero in quel che scrive.
Ed è questo libro che costituisce il mio tributo a Lei, la persona che anni fa ha segnato la mia vita, ed alla quale l'intero volume è dedicato, dalla prima all'ultima riga, perché lì dentro non c'è argomento, concetto o intuizione che a suo tempo non sia passato attraverso di Lei.
Insomma, sono contenta. Non so quanto venderà, a chi interesserà, che ne sarà di lui, ma credo che alla fine il lavoro sia riuscito bene (grazie anche a quel santo di Marco Pellitteri, mio amico da anni e in questo caso mio supervisore in quando direttore di collana, e grazie a quegli altri santi che sono gli editori, i quali hanno avuto una professionalità rara e una pazienza infinita con i miei ritardi, i miei dubbi, le mie aggiunte dell'ultimo secondo).
Insomma... è finita. Mancano alcune attività di genere promozionale, ma la fase di scrittura è davvero finita. Confesso che questa cosa mi fa sentire un po' strana, dopo mesi in cui questo lavoro era stato uno dei miei chiodi fissi.
L'altra sera, durante un dopocena al Chet Baker Jazz Pub di Bologna, ho orgogliosamente mostrato il "parto" ad alcuni amici, fra cui l'imprescindibile Francesca Taverni (una che di sogni realizzati se ne intende). Dopo una rapida occhiata al prezzo di copertina, il sagace commento di questa donna, la cui spontaneità è pari solo al suo cuore e al suo talento, è stato: «'Sti cazzi...! Ma Faletti costa di meno!» (perché la Taverni, se non ci fosse bisognerebbe inventarla). E così, fra un coro di risate e le canzoni dei Los Bandidos, abbiamo celebrato 'sto tomazzo da 350 pagine.
Ora si volta pagina, è tempo di realizzare altri sogni.
Era all'uscita di questo libro che ogni tanto mi riferivo sibillinamente fra una riga e l'altra in alcuni post di quest blog, ed era la prefazione di Daniele Barbieri che mi aveva resa tanto felice un po' di tempo fa, perché è una Signora prefazione, molto lusinghiera nei miei confronti, e conoscendo Daniele so che è sincero in quel che scrive.
Ed è questo libro che costituisce il mio tributo a Lei, la persona che anni fa ha segnato la mia vita, ed alla quale l'intero volume è dedicato, dalla prima all'ultima riga, perché lì dentro non c'è argomento, concetto o intuizione che a suo tempo non sia passato attraverso di Lei.
Insomma, sono contenta. Non so quanto venderà, a chi interesserà, che ne sarà di lui, ma credo che alla fine il lavoro sia riuscito bene (grazie anche a quel santo di Marco Pellitteri, mio amico da anni e in questo caso mio supervisore in quando direttore di collana, e grazie a quegli altri santi che sono gli editori, i quali hanno avuto una professionalità rara e una pazienza infinita con i miei ritardi, i miei dubbi, le mie aggiunte dell'ultimo secondo).
Insomma... è finita. Mancano alcune attività di genere promozionale, ma la fase di scrittura è davvero finita. Confesso che questa cosa mi fa sentire un po' strana, dopo mesi in cui questo lavoro era stato uno dei miei chiodi fissi.
L'altra sera, durante un dopocena al Chet Baker Jazz Pub di Bologna, ho orgogliosamente mostrato il "parto" ad alcuni amici, fra cui l'imprescindibile Francesca Taverni (una che di sogni realizzati se ne intende). Dopo una rapida occhiata al prezzo di copertina, il sagace commento di questa donna, la cui spontaneità è pari solo al suo cuore e al suo talento, è stato: «'Sti cazzi...! Ma Faletti costa di meno!» (perché la Taverni, se non ci fosse bisognerebbe inventarla). E così, fra un coro di risate e le canzoni dei Los Bandidos, abbiamo celebrato 'sto tomazzo da 350 pagine.
Ora si volta pagina, è tempo di realizzare altri sogni.
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