Ci sono identità che uno si porta dentro anche se, da un
punto di vista strettamente realistico e anagrafico, non corrispondono al vero.
Ci sono atmosfere inquietanti da feuilleton che
scricchiolano dentro di noi mettendoci addosso brividi sottili e persistenti,
anche se non troppo gelidi.
Ci sono personaggi , in stile Phantom of the Opera o anche
Woman in White (tanto per rimanere sui musical di Andrew Lloyd Webber), che potrebbero
continuare ad essere rielaborati per decenni, anzi secoli, e avrebbero ancora
qualcosa da dire.
Poi vabbè, ci sono Paola Barbato e Nicola Mari, e a quel
punto meglio lasciar fare a loro.